Gigiometeo
19-07-2009, 12:42
Tralasciando le serie storiche di tempetature rilevate al suolo, che possono presentare i soliti noti problemi di omogeneità e continuità del dato, influssi dovuti all'eccessiva urbanizzazione dei siti, etc. etc., si è indagato sui valori di temperatura rilevati sul piano isobarico di 850 hPa dal 1950 al 2008 (da radiosondaggi integrati coi dataset disponibili presso il NOAA/NCEP/NCAR) e sono emerse alcune particolarità di discreto interesse. L'indaigne è stata fatta per l'intera Italia settentrionale (tenendo conto che a questa quota la nostra regione risente degli influssi indotti dalla catena appenninica, per cui detti valori vanno valutati con necessario benenficio d'inventario). Il trend termico diretto verso un deciso rialzo è indiscutibile ed inequivocabile, sia a livello medio annuo, stagionale, decennale (ovvero raggruppando i decenni 1951-1960/1961-1970/1971-1980/1981-1990/1991-2000/2001-2008), però a livello stagionale emergono alcuni fattori su cui riflettere.
Estate: i valori sono in netto rialzo dopo il picco minimo raggiunto nel decennio 1971-1980 (molti di voi ricorderanno le estati fresche e spesso instabili di quel periodo); il valore medio del periodo 2001-2008 è nettamente il più elevato dal 1950 con 13.3°C; segue il 1991-2000 con 12.7°C; insomma in 8 anni abbiamo già guadagnato ben 0.6°C rispetto al già elevato valore del decennio precedente. Rispetto al picco minimo degli anni settanta il delta nel periodo 2001-2008 è di ben 1.7°C (certo, il 2003 ha avuto il suo peso). Il valore medio 1950-2008 è di 12.4°C. Insomma, i valori termici estivi in bassa troposfera sono in decollo, c'è poco da fare; certo è la scoperta dell'acqua (anzi dell'aria) calda, ma il trend al rialzo sta galoppando.
Inverno: anche qui trend vocato ad un netto rialzo ma con alcune diversificazioni rispetto al periodo estivo; il picco massimo è stato toccato nel decennio 1991-2000 con il valore medio di -0.5°C, dopodichè nel periodo 2001-2009 (è stato inserito anche l'ultimo inverno) c'è stata una lieve controtendenza con un dato in regresso di 0.3°C (valore medio 2001-2009: -0-8°C, identico al valore del decennio 1971-1980, merito degli inverni dal 2002 al 2006). Picco minimo nel decennio 1961-1970 con ben -2.0°C, ed anche qui chi non è giovanissimo ricorderà bene. Valore medio 1950-2009: -1.0°C. Gli inverni 1981-1990, sicuramente molto interessanti presentano però un valore medio di -0.9°C, ovvero di un solo decimo di grado inferiore a quello del periodo attuale, ma occorre precisare che ci furono ottimi inverni tra il 1981 e 1987, ma pessimi fino al 1990. Insomma il trend al rialzo è meno feroce rispetto al periodo estivo, anche se indiscutibile.
Primavera: in questo caso il trend torna ad essere molto vicino a quello estivo: stagioni ben più calde a partire dagli anni '80 e con trend assai costante negli anni '90 e fino ad oggi. Picco minimo negli anni '70 con valore medio di 3.0°C; periodo 2001-2009: 4.5°C (+1.5°C) nettamente il più caldo, seguito dal decennio 1991-2000 con 4.1°C e dal 1951-1960 con 3.9°C. Valore medio 1950-2009: 3.8°C. Insomma anche qui si galoppa della grossa (bella scoperta direte ancora, avete ragione).
Autunno: in questa stagione il trend termico è invece controverso, ed una chiara linea di tendenza sostanzialmente non c'è, anzi la lineare mostra un lieve ribasso dei valori. La curva dello storico è comunque molto tormentata, con autunni molto caldi negli anni '60 (cui seguivano invernate toste); freddi negli anni '70 (i più freddi delle serie con valore medio di 5.6°C), seguiti da inverni miti; di nuovo caldi negli anni '80 (seguiti di nuovo da inverni interessanti); freddi negli anni '90 (seguiti da inverni modesti salvo qualche raro caso); di nuovo piuttosto caldi dal 2001 ad oggi, anche se non ai livelli dei decenni caldi precedenti. Insomma, una curiosa correlazione tra stagione autunnale e quella invernale successiva sembra sussistere, ed accomuna praticamente tutto il periodo osservato, sembrebbe in effetti che ad autunni caldi corrispondano inverni più freddi (non nel singolo caso o anno, ma su periodi di osservazione sufficientemente lunghi) e viceversa. Se avrò mai tempo a sufficienza indagheremo sui fattori che possono influire su questa correlazione che per ora appare squisitamente statistico-storica. Valore medio autunnale 1950-2008: 6.4°C; minimo 1971-1980 con 5.6°C; massimo 1961-1970 con 6.9°C.
ANNO: Poco da aggiungere, trend al rialzo molto netto e deciso a partire dal decennio 1981-1990, picco massimo manco a dirlo nel 2001-2008 con 5.8°C, seguito dal 1991-2000 con 5.7°C. C'è però da dire che il salto più corposo lo abbiamo fatto passando dal decennio 1971-1980 al 1981-1990, portandoci a casa ben 0.6°C in più, dopodichè la salita si è stabilizzata con 0.2°C ogni decennio (in realtà 0.1°C nell'ultimo periodo, ma attendiamo la fine del 2010 prima di trarre conclusioni definitive). Valore medio annuo 1950-2008: 5.4°C, minimo 1971-1980 con 4.9°C.
Tutta sta momma gelatinosa per dire che si frigge sempre più, specie nella stagione estiva (che ha un comportamento preoccupante nella migliore delle ipotesi), ma senza dimenticare che piccole e lievi "frenate" sono in atto, quantomeno sul profilo stagionale (e non tutte come abbiamo visto); per frenate si intende non una inversione di tendenza, ma salite meno ripide rispetto ad un decennio fa, anche se sempre verso il riscaldamento si viaggia (anzichè ai 100 all'ora andiamo ai 70-80); e senza dimenticare che una piccola mano hanno dato le annate 2004-2005-2006 e che in questo breve contesto attuale stiamo ripeggiorando. Sempre che san Sole non ci dia una mano.
Chiaramente si parla di una grandezza e su un'area territoriale limitata, ed inoltre ricordiamo che uno stesso valore di temperatura ad 850 hPa può avere ripercussioni ben diverse al suolo a seconda delle modalità di circolazione a mesoscala. Quindi al bando conclusioni affrettate, ma che alcune stagioni, soprattutto l'estate, abbiano decisamente cambiato volto rispetto al passato non è solo un'impressione.
Allego qualche grafico per chiarire la fuffa.
Buona domenica!
Pierluigi
MR
Estate: i valori sono in netto rialzo dopo il picco minimo raggiunto nel decennio 1971-1980 (molti di voi ricorderanno le estati fresche e spesso instabili di quel periodo); il valore medio del periodo 2001-2008 è nettamente il più elevato dal 1950 con 13.3°C; segue il 1991-2000 con 12.7°C; insomma in 8 anni abbiamo già guadagnato ben 0.6°C rispetto al già elevato valore del decennio precedente. Rispetto al picco minimo degli anni settanta il delta nel periodo 2001-2008 è di ben 1.7°C (certo, il 2003 ha avuto il suo peso). Il valore medio 1950-2008 è di 12.4°C. Insomma, i valori termici estivi in bassa troposfera sono in decollo, c'è poco da fare; certo è la scoperta dell'acqua (anzi dell'aria) calda, ma il trend al rialzo sta galoppando.
Inverno: anche qui trend vocato ad un netto rialzo ma con alcune diversificazioni rispetto al periodo estivo; il picco massimo è stato toccato nel decennio 1991-2000 con il valore medio di -0.5°C, dopodichè nel periodo 2001-2009 (è stato inserito anche l'ultimo inverno) c'è stata una lieve controtendenza con un dato in regresso di 0.3°C (valore medio 2001-2009: -0-8°C, identico al valore del decennio 1971-1980, merito degli inverni dal 2002 al 2006). Picco minimo nel decennio 1961-1970 con ben -2.0°C, ed anche qui chi non è giovanissimo ricorderà bene. Valore medio 1950-2009: -1.0°C. Gli inverni 1981-1990, sicuramente molto interessanti presentano però un valore medio di -0.9°C, ovvero di un solo decimo di grado inferiore a quello del periodo attuale, ma occorre precisare che ci furono ottimi inverni tra il 1981 e 1987, ma pessimi fino al 1990. Insomma il trend al rialzo è meno feroce rispetto al periodo estivo, anche se indiscutibile.
Primavera: in questo caso il trend torna ad essere molto vicino a quello estivo: stagioni ben più calde a partire dagli anni '80 e con trend assai costante negli anni '90 e fino ad oggi. Picco minimo negli anni '70 con valore medio di 3.0°C; periodo 2001-2009: 4.5°C (+1.5°C) nettamente il più caldo, seguito dal decennio 1991-2000 con 4.1°C e dal 1951-1960 con 3.9°C. Valore medio 1950-2009: 3.8°C. Insomma anche qui si galoppa della grossa (bella scoperta direte ancora, avete ragione).
Autunno: in questa stagione il trend termico è invece controverso, ed una chiara linea di tendenza sostanzialmente non c'è, anzi la lineare mostra un lieve ribasso dei valori. La curva dello storico è comunque molto tormentata, con autunni molto caldi negli anni '60 (cui seguivano invernate toste); freddi negli anni '70 (i più freddi delle serie con valore medio di 5.6°C), seguiti da inverni miti; di nuovo caldi negli anni '80 (seguiti di nuovo da inverni interessanti); freddi negli anni '90 (seguiti da inverni modesti salvo qualche raro caso); di nuovo piuttosto caldi dal 2001 ad oggi, anche se non ai livelli dei decenni caldi precedenti. Insomma, una curiosa correlazione tra stagione autunnale e quella invernale successiva sembra sussistere, ed accomuna praticamente tutto il periodo osservato, sembrebbe in effetti che ad autunni caldi corrispondano inverni più freddi (non nel singolo caso o anno, ma su periodi di osservazione sufficientemente lunghi) e viceversa. Se avrò mai tempo a sufficienza indagheremo sui fattori che possono influire su questa correlazione che per ora appare squisitamente statistico-storica. Valore medio autunnale 1950-2008: 6.4°C; minimo 1971-1980 con 5.6°C; massimo 1961-1970 con 6.9°C.
ANNO: Poco da aggiungere, trend al rialzo molto netto e deciso a partire dal decennio 1981-1990, picco massimo manco a dirlo nel 2001-2008 con 5.8°C, seguito dal 1991-2000 con 5.7°C. C'è però da dire che il salto più corposo lo abbiamo fatto passando dal decennio 1971-1980 al 1981-1990, portandoci a casa ben 0.6°C in più, dopodichè la salita si è stabilizzata con 0.2°C ogni decennio (in realtà 0.1°C nell'ultimo periodo, ma attendiamo la fine del 2010 prima di trarre conclusioni definitive). Valore medio annuo 1950-2008: 5.4°C, minimo 1971-1980 con 4.9°C.
Tutta sta momma gelatinosa per dire che si frigge sempre più, specie nella stagione estiva (che ha un comportamento preoccupante nella migliore delle ipotesi), ma senza dimenticare che piccole e lievi "frenate" sono in atto, quantomeno sul profilo stagionale (e non tutte come abbiamo visto); per frenate si intende non una inversione di tendenza, ma salite meno ripide rispetto ad un decennio fa, anche se sempre verso il riscaldamento si viaggia (anzichè ai 100 all'ora andiamo ai 70-80); e senza dimenticare che una piccola mano hanno dato le annate 2004-2005-2006 e che in questo breve contesto attuale stiamo ripeggiorando. Sempre che san Sole non ci dia una mano.
Chiaramente si parla di una grandezza e su un'area territoriale limitata, ed inoltre ricordiamo che uno stesso valore di temperatura ad 850 hPa può avere ripercussioni ben diverse al suolo a seconda delle modalità di circolazione a mesoscala. Quindi al bando conclusioni affrettate, ma che alcune stagioni, soprattutto l'estate, abbiano decisamente cambiato volto rispetto al passato non è solo un'impressione.
Allego qualche grafico per chiarire la fuffa.
Buona domenica!
Pierluigi
MR