Visualizza Versione Completa : Marea nera
Nuova esplosione, morti 2 tecnici. Aumenta la fuoriuscita del petrolio.Le notizie sono ancora frammentarie, ma sembra che l'incidente sia stato causato da un robot che operava sul fondale.
Sta diventando una strage in tutti i sensi (lo era già, sta aggravandosi)...
Che roba, dovrebbe far riflettere TUTTI quelli che hanno le mani in pasta con le trivellazioni!
Ci manderei chi so io nel fondale a chiudere la falla...
Sembra che i 2 tecnici morti non abbiano nulla a che vedere con l'incidente, si parla di colpi di pistola... comunque sembra,tornando all'incidente, che un robot abbia divelto il famoso tappo che era stato faticosamente inserito gioni fa. Ora la falla sembra ancora più grande di prima.
Dal momento che a causa di questa brutta notizia sono ritornato sul fatto della marea nera, che avevo già da tempo abbandonato, colgo l'occasione ( dato che anche i giornali non ne parlano, o non ne danno la giusta rilevanza) di rammentare la marea nera dimenticata: il delta del Niger. Tutti quelli che hanno a cuore l'ambiente in cui vivono, dovrebbero sapere questi dati. Tanto per essere chiari, se la fuoriuscita di greggio nel Golfo del messico è pari a 2,5 milioni di galloni di greggio al giorno, negli ultimi 50 anni sono stati riversati nel delta del Niger circa 546 milioni di galloni, pari a 11 milioni di galloni all'anno.Da decenni falle petrolifere di diverse dimensioni riversano nell'acqua barili e barili di petrolio nell'indifferenza generale. La popolazione ha deciso di alzare la voce in seguito al discorso di Obama( il futuro dell'energia pulita è adesso) senza che venisse minimamente menzionata, nè ora nè in precedenza, la regione da loro abitata.
Articolo interessante
http://www.aspoitalia.it/archivio-articoli/282-deepwater-horizon-cosa-e-presumibilmente-successo
Articolo interessante
http://www.aspoitalia.it/archivio-articoli/282-deepwater-horizon-cosa-e-presumibilmente-successo
L'articolo, caro Manu88,è molto illuminante, ne avevo già preso visione ( mi stò facendo una cultura con questa storia)ma non c'è niente da fare, questi avvenimenti invece di farci comprendere la pericolosità a cui stiamo andando incontro, se continuiamo ad andare avanti così, e non cercare energie alternative, sembra procurare l'effetto opposto. Guardando solo il nostro orticello ( Emilia Romagna) mi fa impressione sapere che la costa del Ravennate in poco tempo si è abbassata più di un metro,che nel tratto di mare di fronte alle coste Romagnole operano più di 50 piattaforme,senza contare una novantina di pozzi, ma questo non basta,se ultimamente compagnie Italiane e straniere si sono messe in fila ai ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente. I numeri parlano da soli: un centinaio di nuove trivellazioni sono al via. Ad oggi, infatti, sono 95 i permessi rilasciati: 71 a terra (25mila chilometri quadrati, un'area equivalente alla Sicilia) e 24 in mare ( 11mila chilometri quadrati,quanto l'Abruzzo) 65 le istanze per nuove ricerche : 24 a terra(7mila kmq) e 41 a mare (23mila)
Vedo che tu e Miki, siete ragazzi in gamba ( come tanti altri) che avete a cuore l'argomento ambientale,io dal 1 luglio vado in ferie e per un mesetto non potrò più aggiornare, se ci sono novità aggiornate voi ( massimo Bandini sui terremoti) vi ringrazio fin da ora.tnks//
Grazie! e dire che molti mi danno dell'ambientalista...quale io proprio non voglio essere definito in quanto ho uno stile di vita da normale inquinatore come hanno il 95% delle persone
é il caso di dire che piove sul bagnato,ecco che sul Golfo del Messico è in arrivo la prima depressione tropicale, che andrà a "incasinare" ulteriormente le cose. Infatti si è formata al largo dei Caraibi " Alex ", la prima tempesta tropicale della stagione degli uragani nell'Atlantico. Lo annunciano le autorità Statunitensi. Secondo alcuni esperti, la tempesta dovrebbe raggiungere Belize e la penisola dello Yucatan entro il fine settimana e poi puntare verso il Golfo del Messico, dove il gruppo BP sta cercando di ripulire le acque dalla marea nera.
La tempesta tropicale "Alex" continua a dirigersi verso il Golfo Del Messico, anche se al momento la sua rotta resta ancora distante dall'area della marea nera. Ma nel giro di 48 ore Alex- Così prevede il National Hurricane Center dovrebbe rinforzarsi e trasformarsi in uragano, proprio quando passerà sul Golfo Del Messico.
La marea nera comincia a formare un vortice. Il petrolio ha ormai invaso tutto il Golfo Del Messico e continua a essere trascinato dalla parte inferiore della corrente del Golfo ( Loop Current) che tocca Cuba e la penisola dello Yucatan. Quello che stanno mostrando adesso le immagini del satellite Envisat è che la "loop current" sta cominciando a creare un grande vortice, separato dalla corrente principale. Se questo andamento sarà confermato nei prossimi giorni, potrebbe accadere che parte del petrolio continuerà a confluire nel vortice, ma continuerà ad essere contenuta nel Golfo Del Messico.
massimobandini
30-06-2010, 14:20
a questi sono i disastri veri
nn ho detto nulla fino a oggi ma mi pare che un disastro del genere abbia parecchi colpevoli e come al solita la stampa ci mette del suo x oscurare il tutto
Ad ora, pur non facendo rotta verso la zona della marea nera, Alex ha creato onde di 4 metri costringendo le navi che "scremano" il petrolio dalla superficie a trovare rifugio nei porti.
La NOAA prevede nella stagione degli uragani sull'Atlantico, che inizia il primo giugno e termina il 30 novembre, la formazione tra 14 e 23 tempeste e tra 8 e 14 uragani, che interesseranno Caraibi, Centro-America e Golfo Del Messico.
in diretta dal profondo blu (oramai diventato marrone) http://www.ustream.tv/cbsnews
Sotto a chi tocca....http://www.dazebao.org/news/index.php?option=com_content&view=article&id=10933%3Amarea-nera-nel-mar-rosso-tace-la-stampa-europea&catid=55%3Aambiente&Itemid=173
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