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Visualizza Versione Completa : Guido Visconti


maurino
02-09-2010, 18:16
Il parere del climatologo: «Il clima non sta cambiando, i fenomeni estremi sono provocati dall’uomo»
Dal climatologo Guido Visconti dell'Università di L'Aquila un'analisi lucida sulla situazione meteo/climatica senza cadere nella trappola del catastrofismo sempre più diffuso
http://www.tempostretto.it/8/fotoarticoli/1283300070.jpgL'estate 2010 è ormai in archivio: proprio oggi, mercoledì 1 settembre, inizia ufficialmente l'autunno meteorologico, ed è quindi tempo di bilanci. Che estate è stata? Come sono andate le cose meteorologiche e climatiche in questi tre mesi?

A dispetto delle solite previsioni catastrofiche, possiamo dire senza ombra di dubbio che in Italia non ha fatto per nulla caldo, anzi, l'estate si conclude perfettamente in linea con la media delle temperature del periodo 1961-1990 (parliamo ormai di un riferimento antiquato, che supera i 50 anni fa!) e ben al di sotto rispetto alle medie del più recente periodo 1981-2009.
Inoltre è stata un'estate piovosissima su tutta l'Italia centro/settentrionale.

Ma, dal punto di vista climatico, sono altri gli elementi di spiggo dell'estate 2010. Nei mass-media, le "buone notizie" (in questo caso un'estate senza eccessi e senza grande

caldo in Italia) non fanno audience, mentre le "brutte notizie" occupano le prime pagine dei giornali e le copertine dei telegiornali. Ecco perchè, fallite le catastrofiche previsioni del caldo in Italia con fantomatici bollini rossi assolutamente fuorvianti, ci si è concentrati su quello che è accaduto in altri posti del mondo, e soprattutto sugli incendi in Russia e le alluvioni in Asia.

Fenomeni estremi, che hanno tenuto e in alcuni casi ancora oggi (vedi Pakistan) tengono col fiato sospeso centinaia di migliaia di persone.
Ma, a prescindere dai fatti di cronaca, per fare un'analisi scientifica e climatica di questi fenomeni e di quest'estate riteniamo opportuno evidenziare e sottolineare le dichiarazioni di Guido Visconti (nella foto), climatologo e docente di fisica dell'atmosfera all'Università di L'Aquila. Uno scienziato di tutto rispetto che, intervistato sull'argomento, ribalta il punto di vista.
In molti hanno "colpevolizzato" i cambiamenti climatici (provocati dalle attività umane, un nesso sempre sottinteso...!) come causa scatenante di questi fenomeni. Ma Visconti non è d'accordo.
«La gente si sorprende sempre per il clima e per quelli che percepisce come cambiamenti straordinari delle condizioni meteorologiche del nostro Paese e dell'intero pianeta - ha detto il climatologo - ma in realtà la vera considerazione da fare è quanto le infrastrutture italiane, o anche straniere, e la continua costruzione di ponti, strade, edifici, linee elettriche, cavi, ecc. ecc. portino con il tempo ad avere conseguenze sempre peggiori e ogni anno più devastanti rispetto ad eventi climatici abbastanza normali e consueti. L'unico dato scientifico rilevante è che la temperatura della terra è aumentata nell'ultimo secolo di qualche decimo di grado. Ma non è quello che spiega un'estate così estrema. Così come non è le'ffetto serra la causa diretta delle alluvioni in Pakistan e in Cina, che ci sono già state anche nel 2002, e gli incendi in Siberia, verificatisi pure nel 2004. Questi fenomeni in alcune zone del pianeta si verificano con una certa regolarità. La gente è impressionata perchè stavolta il fuoco è arrivato a Mosca invece di fermarsi, come sempre è accaduto, nelle steppe desertiche».

Quindi i cambiamenti climatici non c'entrano proprio nulla.

«I cambiamenti e le fluttazioni del tempo sono tipiche del clima. La gente ha l'impressione che stia accadendo chissà cosa, ma è l'impatto del clima sul nostro territorio continuamente modificato a fare la differenza. Quello che è accaduto quest'estate è già accaduto, non è un fenomeno climatico fuori dalla norma: non è certo questa la prima estate n cui si verificano forti acquazzoni a metà agosto anche in Europa o nel nord Italia. Non ci sono evidenze scientifiche che possano dire che siamo di fronte a cambiamenti climatici epocali. Piuttosto la gente, e soprattutto la politica, dovrebbero preoccuparsi di quanto siano più gravi oggi, e più pesanti per la collettività, le conseguenze di un temporale rispetto a 50 anni fa. In Europa centrale - ad esempio - avrebbero dovuto mettere mano ad un sistema di protezione dei bacini per evitare catastrofi idrogeologiche, non l'hanno fatto uscendo dalla lunga dittatura e il risultato sono le terribili conseguenze di fenomeni meteorologici anche normali. A New Orleans è accaduta una tragedia immane, cinque anni fa, con l'Uragano Katrina, ed è stata provocata solo ed esclusivamente perchè non ci si è curati di verificare l'impatto di un uragano, pure potentissimo, su una città urbanisticamente trasformata rispetto ai decenni precedenti. Attenti, dunque, a dare le giuste responsabilità: alcuni fenomeni, anche se eccezionali, non sono il segnale di un cambiamento ma si ripetono con una certa frequenza. Non è il clima che è cambiato rispetto a 20-30 anni fa, è cambiato il mondo».

Insomma, Visconti ribalta la situazione e in sostanza spiega che gli interventi dell'uomo sui territori tendono ad amplificare gli effetti di fenomeni meteorologici assolutamente normali in natura.
Una riflessione assolutamente condivisibile che dovrebbe far pensare a chi preferisce urlare allo scandalo climatico facendosi sfuggire di mano quello che è il vero problema di ogni episodio in cui si verificano situazioni devastanti e catastrofiche sul territorio: certo non è colpa della Natura!
Peppe Caridi

andrea di ferrara
02-09-2010, 20:34
Visconti è da adesso il mio guru. Forgerò un altare a lui dedicato, per le mie meteo-orazioni...

Tuxharlock
02-09-2010, 20:46
non posso condividere la visione sulle alluvioni declassandole a "normali" e già successe nel 2002. Nella regione indiana del Ladakh ( confinante con Pakistan e Tibet ) o conosciuta come Piccolo Tibet per l'affluenza dei profughi tibetani la capitale Leh è stata in gran parte sommersa dallo straripamento dell'Indo (vedi prima immagine) per avere un idea delle dimensioni dell'alluvione vi allego una mia foto di una parte della città fatta da un monastero in quota (immagine 2 ) l'Indo è alla base delle montagne che si vedono sullo sfondo.... nella terza immagine si vede dove è situato il monastero... sperando di essere riuscito a rendere l'idea della vastità del territorio parlare di "alluvione di normale routine" mi sembra un pò forte....

campaz
02-09-2010, 20:47
Giustissimo! Ma però non sono fenomeni proprio normalissimi, hanno tempi di ritorno di deccenni, quindi si possono definire anche normali ma cmq di un certo rilievo

maurino
02-09-2010, 21:10
non posso condividere la visione sulle alluvioni declassandole a "normali" e già successe nel 2002. Nella regione indiana del Ladakh ( confinante con Pakistan e Tibet ) o conosciuta come Piccolo Tibet per l'affluenza dei profughi tibetani la capitale Leh è stata in gran parte sommersa dallo straripamento dell'Indo (vedi prima immagine) per avere un idea delle dimensioni dell'alluvione vi allego una mia foto di una parte della città fatta da un monastero in quota (immagine 2 ) l'Indo è alla base delle montagne che si vedono sullo sfondo.... nella terza immagine si vede dove è situato il monastero... sperando di essere riuscito a rendere l'idea della vastità del territorio parlare di "alluvione di normale routine" mi sembra un pò forte....
Magari queste inondazioni hanno tempi di ritorno , di decenni o secoli, l' unica cosa è che dove prima vivevano 1000 persone ora ci sono agglomerati urbani dove vivono centomila o + persone, allora se succede quello che è successo diventa una catastrofe, purtroppo.Ma come spesso accade la colpa è dell' uomo, si costruisce dove non si dovrebbe e, questo accade in tutto il pianeta , quando la natura si scatena sono dolori, i fiumi debbono avere lo spazio x esondare, ma questo avviene sempre menoincacch//..

massimobandini
02-09-2010, 21:45
sono daccordissimo
basta costruire in riva al fiume come succede dappertutto

Magari queste inondazioni hanno tempi di ritorno , di decenni o secoli, l' unica cosa è che dove prima vivevano 1000 persone ora ci sono agglomerati urbani dove vivono centomila o + persone, allora se succede quello che è successo diventa una catastrofe, purtroppo.Ma come spesso accade la colpa è dell' uomo, si costruisce dove non si dovrebbe e, questo accade in tutto il pianeta , quando la natura si scatena sono dolori, i fiumi debbono avere lo spazio x esondare, ma questo avviene sempre menoincacch//..

Tuxharlock
03-09-2010, 12:33
Magari queste inondazioni hanno tempi di ritorno , di decenni o secoli, l' unica cosa è che dove prima vivevano 1000 persone ora ci sono agglomerati urbani dove vivono centomila o + persone, allora se succede quello che è successo diventa una catastrofe, purtroppo.Ma come spesso accade la colpa è dell' uomo, si costruisce dove non si dovrebbe e, questo accade in tutto il pianeta , quando la natura si scatena sono dolori, i fiumi debbono avere lo spazio x esondare, ma questo avviene sempre menoincacch//..
condivido pienamentedrink2 quello che ho cercato di spiegare con le immagini è che Leh dal corso dall'Indo è a una distanza tale che non credo riscontrabile in nessuna situazione europea e di conseguenza il fenomeno per il mio modesto parere non è comunque catalogabile come normale alluvione registrata con tempi di decenni pioggia=£)$%( oltre non soperpless:_$%$

maurino
03-09-2010, 14:21
condivido pienamentedrink2 quello che ho cercato di spiegare con le immagini è che Leh dal corso dall'Indo è a una distanza tale che non credo riscontrabile in nessuna situazione europea e di conseguenza il fenomeno per il mio modesto parere non è comunque catalogabile come normale alluvione registrata con tempi di decenni pioggia=£)$%( oltre non soperpless:_$%$
non conta , o conta fino ad un certo punto la distanza, se dove c'è la città è un letto alluvionale , quello è lo spazio che deve avere il fiume x esondare anche se avesse tempi di ritorno di 200 anni, ma purtoppo la gente si dimentica, ma il fiume nodead//