Visualizza Versione Completa : Ancora stento a crederci..
rafdimonte
23-12-2010, 16:28
Mi riferisco al fatto che la costa della bassa romagna la settimana scorsa abbia visto 4 giorni di vera neve farinosa con temperatura sottozero, due giornate di ghiaccio (parlo di rimini) minime attorno ai -10 e cosi via..
Dico questo, poichè la configurazione e le termiche che avevamo in quota non mi sembra che abbiano potuto giustificare un simile evento..
Simili situazioni le abbiamo vissute in altre annate storiche quando però avevamo ben altre configurazioni e valori termici in quota..
Voi che ne pensate?
bye bye raf
Io onestamente era da un pò che non assistevo ad un evento simile, parlo anche del temporale nevoso che c'è stato qui nelle ns zone. A memoria, finora, non avevo mai sentito tuonare durante una nevicata. Sentivo in tv che il colonnello Bonelli parlava di Burian. Era realmente un'irruzione di Burian? Anche in anni passati mi ricordo che questo tipo di irruzioni portavano temperature molto basse di giorno, ma in genere era freddo abbastanza secco.. Ricordo di fiocchi sparuti o leggere imbiancate. Invece stavolta l'Adriatico ha generato delle belle celle convettive.
Comunque sia è stato un gran bell'evento anche se vedersi mangiare tutta quella neve in così pochi giorni mi rode davvero tanto...
Gigiometeo
23-12-2010, 17:19
Ti copincollo la risposta poichè non so se gli mp mi funzino:
Il riminese ha vissuto una situazione molto particolare non facilmente ripetibile, e che in buona parte prescinde dalle condizioni sinottiche generali, nel senso che la quasi totalità dei fenomeni sono stati di tipo convettivo, per i quali le regole che si è soliti usare valgono molto meno.
In particolare per almeno due giorni (quasi 3), a causa del gradiente barico nei bassi strati non particolarmente spinto (depressione al suolo non profonda), i venti di bora spesso si sono fermati sul mare adriatico senza abbattersi sulla costa (se non nella primissima fase dell'irruzione) o presentando solo carattere intermittente quando l'eventuale radiazione solare diurna modifica lo spessore del PBL, andando a formare un boundary (linea di convergenza) tra flussi da WNW in uscita dall'entroterra e le correnti sinottiche da ENE di bora.
Stante una condizione di moderata-forte instabilità in quota (il cutoff attivo tra Balcani e paesi danubiani, buoni valori di vorticità sia da curvatura che da shear) e superfici marine ancora tiepide (in dicembre è normale; i minimi di temperatura superficiale si hanno tra febbraio e marzo), lungo questo boundary attivo sul mare si sono sviluppate linee convettive piuttosto intense che le correnti in quota disposte N-S o NNE-SSW hanno poi dirottato su riminese e pesarese a getto continuo.
Se la bora fosse stata più intensa (gradiente barico più forte) o se fossimo stati in febbraio (mare più freddo) non sarebbe accaduto quasi nulla, salvo stau appenninico nel primo caso e rovesci di neve solo sulle zone interne in febbraio.
IN realtà tutto si è mantenuto lungo un sottile equilibrio determinato dal non prevalere deciso delle correnti da NE nei bassi strati ed anzi in convergenza sul mare con le correnti occidentali padane, con ancora una buona disponibilità di calore sensibile ed umidità specifica da fornire dal basso ai sistemi convettivi.
La particolarità sta qui, ma non c'entra molto la situazione generale che non era di quelle "toste"; la differenza l'ha fatta la convezione, tant'è che gli accumuli, benchè rilevanti, hanno interessato solo una piccola parte del territorio romagnolo, mentre sul restante questa fase non rimarrà negli annali (tutt'altro).
Le nevicate convettive facilmente sono di ottima qualità (a meno che non ci siano temperature eccessivamente elevate nei bassi strati), poichè i rovesci raffreddano molto l'aria sottostante per i processi evaporativi legati alla fase di precipitazione e per i downdraft associati ai Cb, e quindi, a parte forse la fase iniziale dei fenomeni, in seguito la qualità diviene molto buona con temperature negative su quasi tutta la colonna.
Quando grazie ai rovesci si riesce ad avere una copertura nevosa sufficiente il resto vien da sè, nel senso che il campo termico ne risente subito; quindi se non ci sono venti sostenuti le temperature minime ma anche massime rimangono molto basse.
Comunque anche nelle aree non innevate i valori termici osservati, pur se non eccezionali, sono stati dignitosi, del resto un -9/-10°C continentale ad 850 hPa a metà dicembre non si butta mai via, specie se persiste per qualche giorno.
In ogni caso il riminese ha vissuto una condizione molto particolare, legata ai fenomeni convettivi (a parte il 17) adriatici, che a loro volta hanno tratto alimentazione nei bassi strati da quel boundary di cui parlavo prima, il quale è la vera particolarità.
Non sono inusuali rovesci marittimi di neve in quelle condizioni, ma in genere possono interessare aree più vaste (dipende dove di volta in volta si attivano le convergenze di massa d'aria nei bassi livelli); la grande particolarità è stata la stazionarietà del boundary di basso livello e quindi le zone colpite sono state grosso modo sempre le stesse.
Non c'entrano nè burian nè cose del genere; la differenza l'ha fatta la convezione innescatasi quasi sempre negli stessi punti, tranne il giorno 17 (passaggio frontale).
Pierluigi
MC
praticamente come dice in maniera dettagliata e precisa gigio, il riminese ha avuto una massa di c.. mentre noi ravennati una s**** mega-galattica...ahahaha
comunque gigio una differenza così netta tra alta e bassa romagna in 40 anni e passa non l'ho mai vista...
praticamente come dice in maniera dettagliata e precisa gigio, il riminese ha avuto una massa di c.. mentre noi ravennati una s**** mega-galattica...ahahaha
ecco, riassunto cosi non fa una piega haha//..
Gigiometeo
23-12-2010, 17:57
comunque gigio una differenza così netta tra alta e bassa romagna in 40 anni e passa non l'ho mai vista...
Beh, dipende anche dal fatto che una tale costanza di rovesci non è comunissima....le tre immagini sat sono ad un giorno di distanza l'uno dall'altro, ma si vede come le celle convettive si sviluppino sempre più o meno nella stessa fascia di mare e puntino sempre le stesse zone...
drink2
Grazie come sempre! Spiegazione molto interessante e comprensibile!
Però una cosa ti devo chiedere: in simili condizioni si è mai assistito ad eventi nevosi di un certo rilievo anche nel resto della regione?
é mai successo d'avere quella linea di convergenza più a nord in modo che poi venisse colpito anche il ravennate?
Oppure avere tale convergenza nelle stesse zone ma poi avere correnti da est in quota in modo da dirottare le linee convettive in direzione est-ovest? cioè a colpire anche noi poveri nord Romagnoli che non ci tocca ne la neve Riminese e nemmeno quella Emiliana come accadrà in questo dicembre
beh nel 1991 fu colpito duro anche il ravennate...un primo esempio che mi viene in mente...
beh nel 1991 fu colpito duro anche il ravennate...un primo esempio che mi viene in mente...
Si ma il cutoff ci passò a nord ed avevamo le classiche correnti da sud/ovest in quota... io mi riferisco se mai è successo d'avere nevicate con correnti in quota da nord/est e nevicate convettive dovute alla convergenza dei venti padani con la bora in arrivo dall'adriatico
Gigiometeo
23-12-2010, 18:32
Grazie come sempre! Spiegazione molto interessante e comprensibile!
Però una cosa ti devo chiedere: in simili condizioni si è mai assistito ad eventi nevosi di un certo rilievo anche nel resto della regione?
é mai successo d'avere quella linea di convergenza più a nord in modo che poi venisse colpito anche il ravennate?
Oppure avere tale convergenza nelle stesse zone ma poi avere correnti da est in quota in modo da dirottare le linee convettive in direzione est-ovest? cioè a colpire anche noi poveri nord Romagnoli che non ci tocca ne la neve Riminese e nemmeno quella Emiliana come accadrà in questo dicembre
Certo che può capitare ed è anche successo (dicembre 1980 ad esempio)); normalmente queste evoluzioni sono però più rapide. Ma sarà sempre favorito il riminese, in questi forcing (non frontali) i boundary sono di solito più netti in quelle aree, giacchè nel ferrarese e ravennate settentrionale i flussi nordorientali tendono a sfondare maggiormente.
drink2
rafdimonte
23-12-2010, 20:26
Grande gigio come sempre!!..Comunque sono stati rovesci nevosi di tipo convettivo che hanno interessato (tranne in qualche punto) praticamente tutto l'adriatico da cervia a bari..
rafdimonte
23-12-2010, 20:27
Certo che può capitare ed è anche successo (dicembre 1980 ad esempio)); normalmente queste evoluzioni sono però più rapide. Ma sarà sempre favorito il riminese, in questi forcing (non frontali) i boundary sono di solito più netti in quelle aree, giacchè nel ferrarese e ravennate settentrionale i flussi nordorientali tendono a sfondare maggiormente.
drink2Ah..gigio! Cosa sono i boundary?
Gigiometeo
23-12-2010, 20:29
Grande gigio come sempre!!..Comunque sono stati rovesci nevosi di tipo convettivo che hanno interessato (tranne in qualche punto) praticamente tutto l'adriatico da cervia a bari..
Sì, sì, ma la limitatezza era riferita alla Romagna... eppoi da Ancona verso sud i rovesci sono stati meglio organizzati e non solo prodotti da un boundary quasi stazionario...
Il boundary è una linea di convergenza che nei bassi strati si manifesta tra due flussi provenienti da diverse direzioni e con caratteristiche termogrometriche diverse; possono essere da outflow, orografici, frontali, prefrontali, da shear, etc etc.
drink2
grazie gigio, come sempre in pienissima forma..interessante e didattico questo post
Gigiometeo
23-12-2010, 21:25
ecco un esempio di boundary proprio di quel periodo.... là davanti alle coste romagnole....
drink2drink2
forever1929
23-12-2010, 22:53
cmq roba storica ed irripetibile:
io sempre ai margini ma giornate incredibili per la riviera.
Tutto sovvertito ed inspiegabile, ovviamente imprevisto ed imprevedibile.
Gigio...mitico numero 1 come sempre da quando ti conosco!! ciao!
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