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sanpei
19-06-2012, 17:22
Ricordo lo scorso anno che Gigio postò la statistica del numero di massime over 35° negli ultimi 40-50 anni divisi per decadi. Ti sarei grato se potessi pubblicare questo interessantissimo dato diviso per anno e specificare a quale / quali stazioni si riferisce.
Sono convinto che questi numeri facciano capire meglio di qualsiasi trattato qual' è la deriva climatica che stiamo subendo negli ultimi anni e che nulla lascia presagire possa invertirsi o stabilizzarsi.
E un grazie preventivo a Gigio.

Gigiometeo
19-06-2012, 18:40
Ricordo lo scorso anno che Gigio postò la statistica del numero di massime over 35° negli ultimi 40-50 anni divisi per decadi. Ti sarei grato se potessi pubblicare questo interessantissimo dato diviso per anno e specificare a quale / quali stazioni si riferisce.
Sono convinto che questi numeri facciano capire meglio di qualsiasi trattato qual' è la deriva climatica che stiamo subendo negli ultimi anni e che nulla lascia presagire possa invertirsi o stabilizzarsi.
E un grazie preventivo a Gigio.


Per Alfonsine la situazione è quella in allegato.
drink2drink2

SPaRTa88
19-06-2012, 21:55
Davvero interessantissimo!

Quindi nell'ultimo decennio è lecito aspettarsi una decina di giornate over 35°... ma soprattutto due cose mi saltano all'occhio:
1. Ci sono molte annate senza giornate over 35°.
2. Il 2003 ne ha avute 37...

sanpei
19-06-2012, 23:28
Grazie Gigio meglio di qualsiasi trattato di climatologia.

mindmusic
19-06-2012, 23:50
Ma solo un cieco non se ne accorgerebbe

Ultimamente fare 35°C è diventato quasi una cosa scontata.
Quasi non ci si fa piu caso e questo la dice lunga....


Tra l'altro qua siam sempre i piu sfig***: quando fa caldo, al Nord siamo sempre noi i primatisti, non c'è paragone con nessun altra regione. Anche al centro fanno fatica ad eguagliare il caldo e l'afa emiliano romagnola.

mindmusic
20-06-2012, 00:04
Anche se oggi questo articolo del buon Giuliacci mi ha messo di buonumoreokkk//okkk//

ANTICICLONE AFRICANO SEMPRE PIÙ PRESENTE NELL'ESTATE MEDITERRANEA. PER QUALE MOTIVO?


Anticiclone delle Azzorre... Fino a pochi decenni fa, bastavano queste tre parole per capire che cosa si saremmo dovuti aspettare dalle condizioni atmosferiche durante la stagione estiva. Quando Bernacca e Baroni annunciavano in TV l'arrivo di questa figura barica, si sapeva che sarebbe arrivato il bel tempo, accompagnato da un caldo mai intenso, con le temperature che di notte avrebbero permesso un riposo tranquillo (minime sotto i 20 gradi) e che di giorno non ci avrebbero fatto boccheggiare (massime inferiori ai 33 gradi nelle pianure interne), anche grazie a venti di brezza particolarmente attivi lungo le coste. Un tipo di tempo che metteva d'accordo un po' tutti: da chi si godeva le ferie in riva al mare a chi, invece, era costretto a passare l'estate nelle metropoli. Per di più, di tanto in tanto, l'Anticiclone delle Azzorre lasciava spazio al passaggio di qualche perturbazione atlantica, con il peggioramento che si risolveva nell'arco appena delle 24 ore: passati i temporali, il tempo si ristabiliva rapidamente e cominciava un nuovo periodo all'insegna del sole.
Negli ultimi decenni, invece, questo magnifico "marchingegno atmosferico" studiato ad hoc per il bacino del Mediterraneo si è rotto ed ha cominciato a funzionare a strappi: il famoso Anticiclone delle Azzorre, infatti, è diventato sempre più restio ad invadere le nostre latitudini, facendo quindi venir meno il suolo ruolo primario, ovvero quello di fungere da scudo ed evitare così l'interazione tra le masse d'aria molto calde che stazionano sul deserto del Sahara e quelle più fresche presenti sul Nord Atlantico. Questa modifica della circolazione dell'atmosfera alle nostre latitudini è diventata particolarmente evidente a partire dagli ultimi vent'anni e, in modo particolare, dagli Anni Duemila, quando il posto che era dell'Anticiclone delle Azzorre è stato preso, sempre più frequentemente, dall'Anticiclone Nord Africano. Ci si può rendere conto del graduale cambiamento della circolazione osservando come, nel trentennio che va dal 1980 al 2010, sia stato proprio l'Anticiclone Nord Africano a irrobustirsi particolarmente durante la stagione estiva.
Le tre figure allegate mostrano, in sequenza, l'intensità media e l'estensione media dell'Anticiclone Nord Africano nei decenni 1981-1990 (fig. 1), 1991-2000 (fig. 2) e 2001-2010 (fig. 3): si può osservare come, proprio nelle estati del decennio appena trascorso, il caliente anticiclone si sia intensificato sul Nord Africa (fare riferimento all'area delimitata dalla linea gialla tratteggiata) e abbia maggiormente esteso la propria influenza al Mediterraneo centrale, causando così una risalita verso nord del flusso perturbato (si faccia riferimento alla linea nera tratteggiata). In effetti, per quanto riguarda l'Italia, è proprio negli Anni 2000 che cade per esempio l'estate più calda di sempre (quella del famigerato 2003) in cui su 40 località campione la soglia dei 34 gradi è stata superata 1075 volte, seguita a debita distanza dall'estate del 2006, in cui i superamenti di questa soglia sono stati 463.
Ma per quale motivo, negli Anni 2000, l'Anticiclone Nord Africano è stato così intenso? Essenzialmente per due fattori che, insieme, hanno fatto sì che ciò avvenisse: il primo è ricollegabile al fenomeno de El Niño, ovvero quell'anomalo riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico ed il secondo, meno preponderante, è dovuto al Global Warming. Tra i tre eventi di Niño del decennio, quello più duraturo si è avuto tra il 2002 ed il 2005, seguito da quello dei bienni 2006-2007 e 2009-2010: in questi tre eventi, infatti, è stato notevole l'apporto di calore che la superficie oceanica ha rilasciato in atmosfera e che è andato a rinforzare proprio l'Anticiclone del Nord Africa. In secondo luogo, invece, il riscaldamento globale ha di fatto dilatato la cintura anticiclonica subtropicale, spostandola a latitudini più settentrionali.
Ma allora, negli prossimi anni, dovremmo avere a che fare con estati sempre più roventi? Probabilmente no, perché negli ultimi cinque anni sembra che la febbre del pianeta si sia leggermente abbassata e, di conseguenza, dovrebbe venir meno uno dei fattori che permetterebbero l'espansione dell'Anticiclone Nord Africano verso le nostre regioni così frequentemente. Dovremmo quindi assistere ad una nuova inversione di tendenza ed avere un graduale ritorno dell'Anticiclone delle Azzorre.

http://www.meteogiuliacci.it/articoli/anticiclone-africano-sempre-piu-presente-nell-estate-mediterranea-per-quale-motivo.html

Magari avesse ragione sarcastic-sarcastic-

Gigiometeo
20-06-2012, 11:20
Anche se oggi questo articolo del buon Giuliacci mi ha messo di buonumoreokkk//okkk//

ANTICICLONE AFRICANO SEMPRE PIÙ PRESENTE NELL'ESTATE MEDITERRANEA. PER QUALE MOTIVO?


Anticiclone delle Azzorre... Fino a pochi decenni fa, bastavano queste tre parole per capire che cosa si saremmo dovuti aspettare dalle condizioni atmosferiche durante la stagione estiva. Quando Bernacca e Baroni annunciavano in TV l'arrivo di questa figura barica, si sapeva che sarebbe arrivato il bel tempo, accompagnato da un caldo mai intenso, con le temperature che di notte avrebbero permesso un riposo tranquillo (minime sotto i 20 gradi) e che di giorno non ci avrebbero fatto boccheggiare (massime inferiori ai 33 gradi nelle pianure interne), anche grazie a venti di brezza particolarmente attivi lungo le coste. Un tipo di tempo che metteva d'accordo un po' tutti: da chi si godeva le ferie in riva al mare a chi, invece, era costretto a passare l'estate nelle metropoli. Per di più, di tanto in tanto, l'Anticiclone delle Azzorre lasciava spazio al passaggio di qualche perturbazione atlantica, con il peggioramento che si risolveva nell'arco appena delle 24 ore: passati i temporali, il tempo si ristabiliva rapidamente e cominciava un nuovo periodo all'insegna del sole.
Negli ultimi decenni, invece, questo magnifico "marchingegno atmosferico" studiato ad hoc per il bacino del Mediterraneo si è rotto ed ha cominciato a funzionare a strappi: il famoso Anticiclone delle Azzorre, infatti, è diventato sempre più restio ad invadere le nostre latitudini, facendo quindi venir meno il suolo ruolo primario, ovvero quello di fungere da scudo ed evitare così l'interazione tra le masse d'aria molto calde che stazionano sul deserto del Sahara e quelle più fresche presenti sul Nord Atlantico. Questa modifica della circolazione dell'atmosfera alle nostre latitudini è diventata particolarmente evidente a partire dagli ultimi vent'anni e, in modo particolare, dagli Anni Duemila, quando il posto che era dell'Anticiclone delle Azzorre è stato preso, sempre più frequentemente, dall'Anticiclone Nord Africano. Ci si può rendere conto del graduale cambiamento della circolazione osservando come, nel trentennio che va dal 1980 al 2010, sia stato proprio l'Anticiclone Nord Africano a irrobustirsi particolarmente durante la stagione estiva.
Le tre figure allegate mostrano, in sequenza, l'intensità media e l'estensione media dell'Anticiclone Nord Africano nei decenni 1981-1990 (fig. 1), 1991-2000 (fig. 2) e 2001-2010 (fig. 3): si può osservare come, proprio nelle estati del decennio appena trascorso, il caliente anticiclone si sia intensificato sul Nord Africa (fare riferimento all'area delimitata dalla linea gialla tratteggiata) e abbia maggiormente esteso la propria influenza al Mediterraneo centrale, causando così una risalita verso nord del flusso perturbato (si faccia riferimento alla linea nera tratteggiata). In effetti, per quanto riguarda l'Italia, è proprio negli Anni 2000 che cade per esempio l'estate più calda di sempre (quella del famigerato 2003) in cui su 40 località campione la soglia dei 34 gradi è stata superata 1075 volte, seguita a debita distanza dall'estate del 2006, in cui i superamenti di questa soglia sono stati 463.
Ma per quale motivo, negli Anni 2000, l'Anticiclone Nord Africano è stato così intenso? Essenzialmente per due fattori che, insieme, hanno fatto sì che ciò avvenisse: il primo è ricollegabile al fenomeno de El Niño, ovvero quell'anomalo riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico ed il secondo, meno preponderante, è dovuto al Global Warming. Tra i tre eventi di Niño del decennio, quello più duraturo si è avuto tra il 2002 ed il 2005, seguito da quello dei bienni 2006-2007 e 2009-2010: in questi tre eventi, infatti, è stato notevole l'apporto di calore che la superficie oceanica ha rilasciato in atmosfera e che è andato a rinforzare proprio l'Anticiclone del Nord Africa. In secondo luogo, invece, il riscaldamento globale ha di fatto dilatato la cintura anticiclonica subtropicale, spostandola a latitudini più settentrionali.
Ma allora, negli prossimi anni, dovremmo avere a che fare con estati sempre più roventi? Probabilmente no, perché negli ultimi cinque anni sembra che la febbre del pianeta si sia leggermente abbassata e, di conseguenza, dovrebbe venir meno uno dei fattori che permetterebbero l'espansione dell'Anticiclone Nord Africano verso le nostre regioni così frequentemente. Dovremmo quindi assistere ad una nuova inversione di tendenza ed avere un graduale ritorno dell'Anticiclone delle Azzorre.

http://www.meteogiuliacci.it/articoli/anticiclone-africano-sempre-piu-presente-nell-estate-mediterranea-per-quale-motivo.html

Magari avesse ragione sarcastic-sarcastic-

Non ho il pedigree del buon Mario, ma dal basso delle mie competenze sono molto meno possibilista in tal senso (parte grassettata)....
drink2drink2

Nintendo
20-06-2012, 11:36
quando rivedrò un estate sotto-media allora crederò che sia possibile vedere un'inversione di trend
cmq quella del 2006 io non la butterei via, la prima parte di Giugno e Agosto furono decisamente anomale rispetto al resto degli anni 2000 (e non stiamo parlando di 10 giorni come nel caso del Luglio scorso che è stato osannato, ma di ben più di un mese)

mindmusic
20-06-2012, 12:03
Non ho il pedigree del buon Mario, ma dal basso delle mie competenze sono molto meno possibilista in tal senso (parte grassettata)....
drink2drink2

Io di pedigree non ne ho proprio sarcastic-

So bene ahinoi che non sarà (probabilmente) come dice il buon Mario; certo è che leggerlo mi ha fatto sognare per 5 minuti mentre mi squagliavo in un treno senza aria condizionata ieri pomeriggio applauso//...rain//.

PS: la tua visione a riguardo invece, in parole spicciole, Gigio? tnks//

Gigiometeo
20-06-2012, 12:32
Io di pedigree non ne ho proprio sarcastic-

So bene ahinoi che non sarà (probabilmente) come dice il buon Mario; certo è che leggerlo mi ha fatto sognare per 5 minuti mentre mi squagliavo in un treno senza aria condizionata ieri pomeriggio applauso//...rain//.

PS: la tua visione a riguardo invece, in parole spicciole, Gigio? tnks//

Non ho visioni particolari, anche se il trend termico estivo è di quelli spaventevoli se considerato rispetto alle peculiarità stagionali delle nostre lande. Il dubbio che coltivo è legato al fatto che se si cerca una correlazione tra l'andamento delle fasi di ENSO e la maggior o minor estensione verso latitudini più settentrionali degli anticicloni subtropicali di estrazione continentale non la si trova o comunque è di quelle molto (troppo) labili. Anche Mario nell'articolo non infonde certezze ma è solo possibilista; penso che pure per lui l'assunto rappresenti una convinzione al 30% ed una speranza al 70%...
drink2

sanpei
20-06-2012, 14:45
Allora contando da lunedì 18 a venerdì 22 (e spero di sbagliarmi ma non succederà) siamo già a 5 gg over 35° nel 2012 .. ce ne toccano altri 5 solo per stare in media decennale ma credo che dovremo "incassarne" di sicuro di più .. probabile che si raggiunga la soglia dei 15 superamenti come negli scorsi anni 2009 e 2011. E il povero Giuliacci farebbe meglio ad aspettare altri 30 anni prima di dire certe cose.

Nintendo
20-06-2012, 14:49
Rete Arpa, massime over 37°C, 19 Giugno 2012

Ostellato (FE): +37.8°C
Sellarino Voghiera (FE): +37.3°C
Mirabello (FE): +37.6°C
San Felice sul Panaro (MO): +37.0°C
Mirandola (MO): +37.1°C
Sant'Agata sul Santerno (RA): +37.2°C

mindmusic
20-06-2012, 19:50
Non ho visioni particolari, anche se il trend termico estivo è di quelli spaventevoli se considerato rispetto alle peculiarità stagionali delle nostre lande. Il dubbio che coltivo è legato al fatto che se si cerca una correlazione tra l'andamento delle fasi di ENSO e la maggior o minor estensione verso latitudini più settentrionali degli anticicloni subtropicali di estrazione continentale non la si trova o comunque è di quelle molto (troppo) labili. Anche Mario nell'articolo non infonde certezze ma è solo possibilista; penso che pure per lui l'assunto rappresenti una convinzione al 30% ed una speranza al 70%...
drink2

Grazie Giogionetnks//tnks//

Torsolo
20-06-2012, 19:55
gigio e invece il fatto che romagna e ferrarese ed emilia subito dopo risultino spesso i luoghi piu caldi in caso di ondata di calore da cosa dipende??

mindmusic
21-06-2012, 00:34
gigio e invece il fatto che romagna e ferrarese ed emilia subito dopo risultino spesso i luoghi piu caldi in caso di ondata di calore da cosa dipende??

Mi associo alla domanda tnks//

Siamo sempre tra i piu caldi non solo del Nord e centro, ma proprio d'Italia (salvo forse Sicilia, Sardegna, Tavoliere delle Puglie)

drink2

Gigiometeo
21-06-2012, 15:54
gigio e invece il fatto che romagna e ferrarese ed emilia subito dopo risultino spesso i luoghi piu caldi in caso di ondata di calore da cosa dipende??

In pratica ha risposto Miki nel nowcasting; quella zona è sovente sede di un'area di convergenza tra flussi sudoccidentali orografici e quelli orientali/suidorientali determinati dal ciclo delle brezze; anzi spesso si forma un vero e proprio boundary che, se l'entità dei flussi è simile, rimane stazionario in quelle zone per molte ore.
Se da un lato è vero che i flussi catabatici in discesa dai rilievi (fohn appenninico) tendono ad elevare le temperature causa moti di compressione adiabatica, dall'altro è altrettanto vero che con promontori anticiclonici dinamici di questa portata, la calma di vento (o quasi) è altrettanto deleteria poichè i moti subsidenti, propri di questi mostri subtropicali, trovano la massima espressione nelle aree soggette a calma di vento, poichè anche dentro il PBL i moti predominanti sono quasi unicamente quelli diretti dall'alto verso il basso con riscaldamento molto accentuato.
Anche il garbino scalda, ci mancherebbe, ma la sua azione genera anche elevata tuirbolenza, sempre entro il PBL, tipico della catabasi orografica e si ha un labile effetto di "rimescolamento"; anzi nella jump region dove le omega e VV diventano leggermente negative i valori di temperatura possono essere ulteriormente limati (sempre poca roba eh),
Ma se hai calma o quasi di vento nei primi 500-1000 m di quota e sopra la capa impera un bel 590 gdam con i suoi moti di avvitamento verso il basso, allora diventa un inferno (2003, 2007 e 2011 stessa musica).
E quelle aree sono sovente nella "terra di nessuno" quando il garbino non è sparato e quando i flussi marittimi sono sufficientemente attivi per contrastarne la diffusione fin verso la costa.

drink2drink2

Nintendo
21-06-2012, 15:55
Rete Arpa, Massime over 37°C, 20 Giugno 2012

Sasso Morelli (BO): +37.0°C
Castel San Pietro (BO): +38.0°C
Zola Predosa (BO): +37.6°C
Cusercoli (FC): +37.1°C
Argenta (FE): +37.7°C
Ostellato (FE): +37.7°C
Sellarino Voghiera (FE): +37.5°C
Lavezzola (RA): +37.9°C
Sant'Agata sul Santerno (RA): +37.7°C
Granarolo Faentino (RA): +37.0°C
Reda di Faenza (RA): +39.1°C

geloneve
21-06-2012, 16:15
In pratica ha risposto Miki nel nowcasting; quella zona è sovente sede di un'area di convergenza tra flussi sudoccidentali orografici e quelli orientali/suidorientali determinati dal ciclo delle brezze; anzi spesso si forma un vero e proprio boundary che, se l'entità dei flussi è simile, rimane stazionario in quelle zone per molte ore.
Se da un lato è vero che i flussi catabatici in discesa dai rilievi (fohn appenninico) tendono ad elevare le temperature causa moti di compressione adiabatica, dall'altro è altrettanto vero che con promontori anticiclonici dinamici di questa portata, la calma di vento (o quasi) è altrettanto deleteria poichè i moti subsidenti, propri di questi mostri subtropicali, trovano la massima espressione nelle aree soggette a calma di vento, poichè anche dentro il PBL i moti predominanti sono quasi unicamente quelli diretti dall'alto verso il basso con riscaldamento molto accentuato.
Anche il garbino scalda, ci mancherebbe, ma la sua azione genera anche elevata tuirbolenza, sempre entro il PBL, tipico della catabasi orografica e si ha un labile effetto di "rimescolamento"; anzi nella jump region dove le omega e VV diventano leggermente negative i valori di temperatura possono essere ulteriormente limati (sempre poca roba eh),
Ma se hai calma o quasi di vento nei primi 500-1000 m di quota e sopra la capa impera un bel 590 gdam con i suoi moti di avvitamento verso il basso, allora diventa un inferno (2003, 2007 e 2011 stessa musica).
E quelle aree sono sovente nella "terra di nessuno" quando il garbino non è sparato e quando i flussi marittimi sono sufficientemente attivi per contrastarne la diffusione fin verso la costa.

drink2drink2


Concordo...infatti TUTTI parlavano dell'Emilia come zona dove era prevista il massimo del caldo ma, come da tua esatta descrizione, il massimo del caldo (sia in termini di temperatura massima sia in termini di Heat Index), si sono avuti in Romagna e ferrarese...
Infatti mi aspettavo che andasse così...infine, oggi, col SW più sparato, la temperatura è meno feroce.

Torsolo
21-06-2012, 16:54
gigio se posto la tua risposta sul gruppo degli studenti di FAM è un problema?? ovviamente citerò l'autore

Gigiometeo
21-06-2012, 17:02
gigio se posto la tua risposta sul gruppo degli studenti di FAM è un problema?? ovviamente citerò l'autore


Puoi farlo, ma ricordati di sottolineare che sono un dilettante e che l'ho messa giù molto alla buona....
drink2drink2

Torsolo
21-06-2012, 17:29
Puoi farlo, ma ricordati di sottolineare che sono un dilettante e che l'ho messa giù molto alla buona....
drink2drink2

ah ma non ti preoccupare è un gruppo dove siamo solo noi 7 8 poveretti del 2 anno, niente paura anche perchè per alcuni dei miei compagni (quelli che erano presenti alla stormvention) sei diventato un mito!!

Maik
21-06-2012, 21:53
Rete Arpa, Massime over 37°C, 20 Giugno 2012

Sasso Morelli (BO): +37.0°C
Castel San Pietro (BO): +38.0°C
Zola Predosa (BO): +37.6°C
Cusercoli (FC): +37.1°C
Argenta (FE): +37.7°C
Ostellato (FE): +37.7°C
Sellarino Voghiera (FE): +37.5°C
Lavezzola (RA): +37.9°C
Sant'Agata sul Santerno (RA): +37.7°C
Granarolo Faentino (RA): +37.0°C
Reda di Faenza (RA): +39.1°C


calcolando la posizione di quella stazione riscontro "solo" una differenza di 0.5°C dalla mia,buono!!!

Nintendo
22-06-2012, 14:27
Massime Over 30°C a Ravenna in Giugno

http://img594.imageshack.us/img594/3897/giugno.png




mentre questo è il grafico dei sette mesi tra Aprile e Ottobre, sempre come massime over 30°C

http://img11.imageshack.us/img11/495/aprott.png

sanpei
22-06-2012, 14:35
Cacchio, non ci credo, oggi non abbiamo ancora fatto i ns. soliti 35° ....bah....

mindmusic
22-06-2012, 14:52
Cacchio, non ci credo, oggi non abbiamo ancora fatto i ns. soliti 35° ....bah....

vabbè, 34,7°C, poco lontani sarcastic-

E abbiamo, rispetto a ieri, piu di 10 punti in piu di UR e quasi 3° in piu di DP.drink//

sanpei
22-06-2012, 16:05
Si ma non fanno statistica, uffa sarà un'estate "fresca" con "solo" 13 over 35° .....e noi che ci lamentiamo....

rafdimonte
23-06-2012, 19:51
Massime Over 30°C a Ravenna in Giugno

http://img594.imageshack.us/img594/3897/giugno.png




mentre questo è il grafico dei sette mesi tra Aprile e Ottobre, sempre come massime over 30°C

http://img11.imageshack.us/img11/495/aprott.png Mah, dal grafico sembrerebbe che, anche se non ai livelli attuali, anche nel ventennio 40-60 il numero dei superamenti dei 30 gradi da aprile ad ottobre era notevole!
Vedo anche negli anni 72-76, ma sembra strano! Ma sono attendibili tali dati?

Nintendo
25-06-2012, 00:19
abbastanza attendibili.
le estati durante la metà degli anni 70 non furono affatto fredde

rafdimonte
25-06-2012, 13:53
abbastanza attendibili.
le estati durante la metà degli anni 70 non furono affatto fredde

Quando ho tempo ti metto le anomalie globali romagnole che ho in un file con tutte le estati dal 1950 ad oggi, ma credo che siano un pò diverse!
Sopramedia negli anni 70 mi pare ci fosse solo l'estate del 1971, quella del 1973 più o meno in media e il resto TUTTE sottomedia.

rafdimonte
25-06-2012, 14:05
Quando ho tempo ti metto le anomalie globali romagnole che ho in un file con tutte le estati dal 1950 ad oggi, ma credo che siano un pò diverse!
Sopramedia negli anni 70 mi pare ci fosse solo l'estate del 1971, quella del 1973 più o meno in media e il resto TUTTE sottomedia. Voglio aggiungere: gigio potrà confermare o smentire ciò che ho detto visto che i dati del file di cui parlo sopra, sono suoi.

mindmusic
25-06-2012, 15:44
altro fottutissimo +35°C oggi a Faenza.

E per fortuna che siamo nella "rinfrescata".....


Che schifo l'estate. Chi schifo.incacch//..

mindmusic
25-06-2012, 16:48
Dimmi come si chiama l'anticiclone e ti dirò chi sei.

La moda è stata oramai lanciata, e la corsa per attribuire il nome al prossimo anticiclone (o ciclone, anzi miniciclone visto che siamo in tema) è simile alla partenza dei 100 m piani olimpici con gli atleti (alcuni dei quali palesemente dopati) ai blocchi di partenza in attesa del "blam" dello starter.

Addirittura si battezzano i pargoli ancora prima della loro nascita e non è facile trovare l'officiante del rito, giacchè giustamente ritiene di volerne almeno verificare l'esistenza
Pazienza se poi subentra l'aborto spontaneo e l'anticiclone non nasce; una figura barica si può adottare, e costa pure poco.

Ma l'importante è chiamarlo per nome, così si familiarizza e magari ci torna anche simpatico, nonostante ci faccia boccheggiare o, al contrario, se si tratta di un ciclone (giusto per ricordare ai meteodopati che i minicicloni non esistono), ci sommerga di piogge.

Insomma, l'aspetto prioritario di certa meteorologia nazionale sembra quello di nominare le figure bariche, come se tale pratica comportasse chissà quali crediti accedemici o scientifici.
Però fa audience, ed ai mass-media non pare vero poter citare l'anticiclone in arrivo con un bel nome, magari allusivo in base alla sede di origine della figura barica stessa.
Ed ecco i titoli a nove colonne che campeggiano nelle prime pagine ammonendo sul minaccioso arrivo del nascituro.

Nel contempo non pare vero ai meteobuontempomi di vedersi stampato a caratteri cubitali il nome del proprio sito sui maggiori quotidiani, una bella pubblicità gratuita ed a larga diffusione; poco importa se poi si produce il nulla più assoluto in contesti di settore ben più importanti.

Forse, in una fase prossima ventura, gli anticicloni ed i cicloni (non i minicicloni, quelli non esistono) saranno muniti anche di partita IVA e codice fiscale e, magari, non risiederanno più nella nostra penisola terrorizzati dalla nuova IMU (chissà gli effetti di un local cooling fiscale).

Sarebbe peraltro ben più importante cercare di spiegare ai mezzi di informazione ed alla collettività il motivo per il quale nelle ultime 21 estati ben 19 hanno presentato temperatura media notevolmente superiore alle medie di riferimento e perchè questi anticicloni (che si chiamino tizio, caio o sempronio non ha nessuna importanza) sono più invasivi, persistenti ed all'origine di intense ondate di caldo che stanno sensibilmente aumentando in frequenza ed intensità.

Invece, ora come ora, l'aspetto più importante sembra proprio quello delle "nomine" e di chi le conia. La meteorologia italiana, che già di suo non versa in ottime condizioni (per tutta una serie di motivi che sarebbe tedioso elencare), non necessitava certo di questa nuova corsa, anche se, ad onor del vero, c'è chi ancora opera in modo indiscutibilmente corretto e scientificamente irreprensibile.

Ma è oramai una minoranza silenziosa, giacchè, e non solo in questo campo, chi starnazza o abbaia con maggior veemenza ha sovente l'approvazione generale (solo mediatica però).

Prepariamoci quindi a futuri grovigli di nomi più o meno altisonanti, perlopiù urlati ai quattro venti, ed a fotofinish anticiclonici o ciclonici con tanto di reclamo in caso di arrivo ex-aequo.

Ma non chiedete troppe spiegazioni sui perchè ci ritroviamo sempre più spesso orde di anticicloni nordafricani, nominati e classificati però in rigoroso ordine alfabetico, sulle nostre teste; difficilmente costoro vi saprebbero dare risposte convincenti o approfondite (copincolla a parte).

Buon prossimo mister X a tutti; noi però alla corsa non partecipiamo per evidenti limiti atletici e di organico. Ci ritiriamo dietro le quinte per capire, in silenzio, le cause per cui tanti, troppi pargoletti roventi, vengono a trascorrere ore liete sulle nostre lande ben più spesso rispetto ad un tempo, costringendo per giunta i soliti noti all'affannosa ricerca del nome.

P. Randi
MeteoCenter
MeteoRomagna

Spettacolare
applauso//...applauso//...

manuel
25-06-2012, 19:53
Dimmi come si chiama l'anticiclone e ti dirò chi sei.

La moda è stata oramai lanciata, e la corsa per attribuire il nome al prossimo anticiclone (o ciclone, anzi miniciclone visto che siamo in tema) è simile alla partenza dei 100 m piani olimpici con gli atleti (alcuni dei quali palesemente dopati) ai blocchi di partenza in attesa del "blam" dello starter.

Addirittura si battezzano i pargoli ancora prima della loro nascita e non è facile trovare l'officiante del rito, giacchè giustamente ritiene di volerne almeno verificare l'esistenza
Pazienza se poi subentra l'aborto spontaneo e l'anticiclone non nasce; una figura barica si può adottare, e costa pure poco.

Ma l'importante è chiamarlo per nome, così si familiarizza e magari ci torna anche simpatico, nonostante ci faccia boccheggiare o, al contrario, se si tratta di un ciclone (giusto per ricordare ai meteodopati che i minicicloni non esistono), ci sommerga di piogge.

Insomma, l'aspetto prioritario di certa meteorologia nazionale sembra quello di nominare le figure bariche, come se tale pratica comportasse chissà quali crediti accedemici o scientifici.
Però fa audience, ed ai mass-media non pare vero poter citare l'anticiclone in arrivo con un bel nome, magari allusivo in base alla sede di origine della figura barica stessa.
Ed ecco i titoli a nove colonne che campeggiano nelle prime pagine ammonendo sul minaccioso arrivo del nascituro.

Nel contempo non pare vero ai meteobuontempomi di vedersi stampato a caratteri cubitali il nome del proprio sito sui maggiori quotidiani, una bella pubblicità gratuita ed a larga diffusione; poco importa se poi si produce il nulla più assoluto in contesti di settore ben più importanti.

Forse, in una fase prossima ventura, gli anticicloni ed i cicloni (non i minicicloni, quelli non esistono) saranno muniti anche di partita IVA e codice fiscale e, magari, non risiederanno più nella nostra penisola terrorizzati dalla nuova IMU (chissà gli effetti di un local cooling fiscale).

Sarebbe peraltro ben più importante cercare di spiegare ai mezzi di informazione ed alla collettività il motivo per il quale nelle ultime 21 estati ben 19 hanno presentato temperatura media notevolmente superiore alle medie di riferimento e perchè questi anticicloni (che si chiamino tizio, caio o sempronio non ha nessuna importanza) sono più invasivi, persistenti ed all'origine di intense ondate di caldo che stanno sensibilmente aumentando in frequenza ed intensità.

Invece, ora come ora, l'aspetto più importante sembra proprio quello delle "nomine" e di chi le conia. La meteorologia italiana, che già di suo non versa in ottime condizioni (per tutta una serie di motivi che sarebbe tedioso elencare), non necessitava certo di questa nuova corsa, anche se, ad onor del vero, c'è chi ancora opera in modo indiscutibilmente corretto e scientificamente irreprensibile.

Ma è oramai una minoranza silenziosa, giacchè, e non solo in questo campo, chi starnazza o abbaia con maggior veemenza ha sovente l'approvazione generale (solo mediatica però).

Prepariamoci quindi a futuri grovigli di nomi più o meno altisonanti, perlopiù urlati ai quattro venti, ed a fotofinish anticiclonici o ciclonici con tanto di reclamo in caso di arrivo ex-aequo.

Ma non chiedete troppe spiegazioni sui perchè ci ritroviamo sempre più spesso orde di anticicloni nordafricani, nominati e classificati però in rigoroso ordine alfabetico, sulle nostre teste; difficilmente costoro vi saprebbero dare risposte convincenti o approfondite (copincolla a parte).

Buon prossimo mister X a tutti; noi però alla corsa non partecipiamo per evidenti limiti atletici e di organico. Ci ritiriamo dietro le quinte per capire, in silenzio, le cause per cui tanti, troppi pargoletti roventi, vengono a trascorrere ore liete sulle nostre lande ben più spesso rispetto ad un tempo, costringendo per giunta i soliti noti all'affannosa ricerca del nome.

P. Randi
MeteoCenter
MeteoRomagna

Spettacolare
applauso//...applauso//...
applauso//...applauso//...applauso//...applauso//...

campaz
25-06-2012, 21:42
Gigio una domanda, l'anticiclone africano è più esteso di un tempo o è solo più a nord dovuto al'innalzamento della ITCZ nella stagione estiva? te lo chiedo perchè a sud del deserto del sahara si dice che le piogge siano aumentate nell'ultimo decennio proprio per l'innalzamento della ITCZ, quindi se così fosse non sarebbe giusto dire che l'anticiclone africano è più espanso di una volta ma sarebbe solo più a nord.
Invece se è vero che è più espanso di un tempo come lo si può spiegare? io da quello che ho letto sui libri avevo capito che gli anticicloni subtropicali che si trovano a nord della cella di Hadley sono frutto della rotazione terreste, rotazione terreste che dando vita alla forza deviante di Coriolis costringe le masse d'aria d'alta quota di ritorno dalla ITCZ e scendere mediamente sui tropici dando vita agli anticicloni subtropicali, quindi se questi anticicloni sono frutto della rotazione terrestre, cosa c'entra effetto serra e tutto il resto per renderli più grandi? anche se la terra si riscaldasse di 20 gradi la circolazione media dell'atmosfera dovrebbe sempre seguire un certo tipo di schema grosso modo sempre uguale, la differenza di temperatura tra polo e equatore ci sarà sempre e le 3 celle genarali (hadley, ferrel e polare) a mio parere dovrebbero sempre seguire le stesse regole, con 20 gradi in più ok, ma non capisco il perchè di una cella di hadley più larga

Gra
25-06-2012, 23:57
Il migliore ..presidente a vita...sarcastic-applauso//...

Dimmi come si chiama l'anticiclone e ti dirò chi sei.

La moda è stata oramai lanciata, e la corsa per attribuire il nome al prossimo anticiclone (o ciclone, anzi miniciclone visto che siamo in tema) è simile alla partenza dei 100 m piani olimpici con gli atleti (alcuni dei quali palesemente dopati) ai blocchi di partenza in attesa del "blam" dello starter.

Addirittura si battezzano i pargoli ancora prima della loro nascita e non è facile trovare l'officiante del rito, giacchè giustamente ritiene di volerne almeno verificare l'esistenza
Pazienza se poi subentra l'aborto spontaneo e l'anticiclone non nasce; una figura barica si può adottare, e costa pure poco.

Ma l'importante è chiamarlo per nome, così si familiarizza e magari ci torna anche simpatico, nonostante ci faccia boccheggiare o, al contrario, se si tratta di un ciclone (giusto per ricordare ai meteodopati che i minicicloni non esistono), ci sommerga di piogge.

Insomma, l'aspetto prioritario di certa meteorologia nazionale sembra quello di nominare le figure bariche, come se tale pratica comportasse chissà quali crediti accedemici o scientifici.
Però fa audience, ed ai mass-media non pare vero poter citare l'anticiclone in arrivo con un bel nome, magari allusivo in base alla sede di origine della figura barica stessa.
Ed ecco i titoli a nove colonne che campeggiano nelle prime pagine ammonendo sul minaccioso arrivo del nascituro.

Nel contempo non pare vero ai meteobuontempomi di vedersi stampato a caratteri cubitali il nome del proprio sito sui maggiori quotidiani, una bella pubblicità gratuita ed a larga diffusione; poco importa se poi si produce il nulla più assoluto in contesti di settore ben più importanti.

Forse, in una fase prossima ventura, gli anticicloni ed i cicloni (non i minicicloni, quelli non esistono) saranno muniti anche di partita IVA e codice fiscale e, magari, non risiederanno più nella nostra penisola terrorizzati dalla nuova IMU (chissà gli effetti di un local cooling fiscale).

Sarebbe peraltro ben più importante cercare di spiegare ai mezzi di informazione ed alla collettività il motivo per il quale nelle ultime 21 estati ben 19 hanno presentato temperatura media notevolmente superiore alle medie di riferimento e perchè questi anticicloni (che si chiamino tizio, caio o sempronio non ha nessuna importanza) sono più invasivi, persistenti ed all'origine di intense ondate di caldo che stanno sensibilmente aumentando in frequenza ed intensità.

Invece, ora come ora, l'aspetto più importante sembra proprio quello delle "nomine" e di chi le conia. La meteorologia italiana, che già di suo non versa in ottime condizioni (per tutta una serie di motivi che sarebbe tedioso elencare), non necessitava certo di questa nuova corsa, anche se, ad onor del vero, c'è chi ancora opera in modo indiscutibilmente corretto e scientificamente irreprensibile.

Ma è oramai una minoranza silenziosa, giacchè, e non solo in questo campo, chi starnazza o abbaia con maggior veemenza ha sovente l'approvazione generale (solo mediatica però).

Prepariamoci quindi a futuri grovigli di nomi più o meno altisonanti, perlopiù urlati ai quattro venti, ed a fotofinish anticiclonici o ciclonici con tanto di reclamo in caso di arrivo ex-aequo.

Ma non chiedete troppe spiegazioni sui perchè ci ritroviamo sempre più spesso orde di anticicloni nordafricani, nominati e classificati però in rigoroso ordine alfabetico, sulle nostre teste; difficilmente costoro vi saprebbero dare risposte convincenti o approfondite (copincolla a parte).

Buon prossimo mister X a tutti; noi però alla corsa non partecipiamo per evidenti limiti atletici e di organico. Ci ritiriamo dietro le quinte per capire, in silenzio, le cause per cui tanti, troppi pargoletti roventi, vengono a trascorrere ore liete sulle nostre lande ben più spesso rispetto ad un tempo, costringendo per giunta i soliti noti all'affannosa ricerca del nome.

P. Randi
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