Berto80
30-01-2013, 17:23
Gli effetti dell’evento stratosferico di inizio mese sono tutt'altro che esauriti. Al via la seconda fase.
Come da previsione del 6 gennaio, a seguito dell’evento stratosferico di inizio mese (superamento della soglia del NAM - correttamente previsto nel commento alle proiezioni stratoefriche del 23 dicembre - e bilobazione del Vortice Polare), la nostra penisola è stata interessata da una importante e prolungata fase perturbata fredda.Tra l’11 e il 24 gennaio i primi due impulsi stratosferici (vedi Grafico n.1) hanno determinato l’affermarsi di una forte anomalia barica positiva sul Mar di Norvegia a cui si è contrapposta una anomalia di segno opposto centrata sull’Italia centro-settentrionale.
L’area depressionaria, costantemente alimentata da fredde correnti settentrionali, ha prodotto una lunga serie di nevicate anche a bassa quota sull'Emilia.
http://www.reggioemiliameteo.it/files/news/clima/indici/slp_anom_130111-130124.png
periodo 11-24 gennaio 2013: ad una anomalia barica positiva sul Mar di Norvegia
si contrappone una anomalia di segno opposto centrata sull'Italia.
Nel periodo indicato l'Appennino reggiano ha ricevuto dagli 80 ai 115 cm di neve (rispettivamente a 500 e 900 metri di quota); 25 cm sono invece quello caduti in più riprese a Reggio Emilia.
Dal confronto con la serie storica di S.Giovanni di Querciola (518 mslm), il gennaio 2013 risulta essere abbondantemente il più nevoso degli ultimi 20 inverni (86 cm contro una media di 16.5 cm).
http://www.reggioemiliameteo.it/files/news/clima/indici/neve_gennaio_sgq.jpg
Ma come proseguirà l’inverno?
Si conferma quanto già affermato nei due aggiornamenti citati ad inizio articolo: prevalere della fase negativa dell'Arctic Oscillation, pur con eventi anche di segno opposto, a partire dal 12/13 gennaio e per i successivi 60 giorni (secondo lo schema individuato da Baldwin-Dunkerton 2001).
Di seguito riportiamo il grafico che rappresenta l'anomalia di altezza geopotenziale alle varie quote sopra il Polo Nord (65-90°N). La parte di osservazione (primi 27 giorni di gennaio - fonte www.cpc.ncep.noaa.gov) è seguita dalla parte di previsione (prossimi 45-50 giorni - elaborazione del 29 gennaio 2013):
http://www.reggioemiliameteo.it/files/news/clima/indici/ZPress_Previsione_130129.png
Grafico 1: anomalia di altezza geopotenziale alle varie quote sopra il Polo Nord (65-90°N), osservata (1-27 gennaio) e prevista (prossimi 45-50 giorni). Le due frecce nere rappresentano i primi due impulsi stratosferici che hanno contribuito alla fase fredda e nevosa tra 11 e 24 gennaio. Le successive frecce rosse indicano possibili nuovi impulsi (tratteggiate = posizionamento arbitrario).
Passiamo ora a descrive, più nel dettaglio, ciò che prevediamo per i prossimi venti giorni..... vedi ARTICOLO COMPLETO: http://www.reggioemiliameteo.it/news-articolo.php?id=84
A presto.
Andrea
Come da previsione del 6 gennaio, a seguito dell’evento stratosferico di inizio mese (superamento della soglia del NAM - correttamente previsto nel commento alle proiezioni stratoefriche del 23 dicembre - e bilobazione del Vortice Polare), la nostra penisola è stata interessata da una importante e prolungata fase perturbata fredda.Tra l’11 e il 24 gennaio i primi due impulsi stratosferici (vedi Grafico n.1) hanno determinato l’affermarsi di una forte anomalia barica positiva sul Mar di Norvegia a cui si è contrapposta una anomalia di segno opposto centrata sull’Italia centro-settentrionale.
L’area depressionaria, costantemente alimentata da fredde correnti settentrionali, ha prodotto una lunga serie di nevicate anche a bassa quota sull'Emilia.
http://www.reggioemiliameteo.it/files/news/clima/indici/slp_anom_130111-130124.png
periodo 11-24 gennaio 2013: ad una anomalia barica positiva sul Mar di Norvegia
si contrappone una anomalia di segno opposto centrata sull'Italia.
Nel periodo indicato l'Appennino reggiano ha ricevuto dagli 80 ai 115 cm di neve (rispettivamente a 500 e 900 metri di quota); 25 cm sono invece quello caduti in più riprese a Reggio Emilia.
Dal confronto con la serie storica di S.Giovanni di Querciola (518 mslm), il gennaio 2013 risulta essere abbondantemente il più nevoso degli ultimi 20 inverni (86 cm contro una media di 16.5 cm).
http://www.reggioemiliameteo.it/files/news/clima/indici/neve_gennaio_sgq.jpg
Ma come proseguirà l’inverno?
Si conferma quanto già affermato nei due aggiornamenti citati ad inizio articolo: prevalere della fase negativa dell'Arctic Oscillation, pur con eventi anche di segno opposto, a partire dal 12/13 gennaio e per i successivi 60 giorni (secondo lo schema individuato da Baldwin-Dunkerton 2001).
Di seguito riportiamo il grafico che rappresenta l'anomalia di altezza geopotenziale alle varie quote sopra il Polo Nord (65-90°N). La parte di osservazione (primi 27 giorni di gennaio - fonte www.cpc.ncep.noaa.gov) è seguita dalla parte di previsione (prossimi 45-50 giorni - elaborazione del 29 gennaio 2013):
http://www.reggioemiliameteo.it/files/news/clima/indici/ZPress_Previsione_130129.png
Grafico 1: anomalia di altezza geopotenziale alle varie quote sopra il Polo Nord (65-90°N), osservata (1-27 gennaio) e prevista (prossimi 45-50 giorni). Le due frecce nere rappresentano i primi due impulsi stratosferici che hanno contribuito alla fase fredda e nevosa tra 11 e 24 gennaio. Le successive frecce rosse indicano possibili nuovi impulsi (tratteggiate = posizionamento arbitrario).
Passiamo ora a descrive, più nel dettaglio, ciò che prevediamo per i prossimi venti giorni..... vedi ARTICOLO COMPLETO: http://www.reggioemiliameteo.it/news-articolo.php?id=84
A presto.
Andrea