massimo anzola
07-01-2016, 11:53
Proseguendo con la serie degli amarcord non possono non menzionare il 31.mo anniversario (31 anni sono passati, come vola il tempo !) dell'immensa nevicata dell'8-9 gennaio 1985
Sicuramente a ogni freddofilo sarà venuto prima o poi in mente di pensare quale sia stata la più bella nevicata della sua vita.: per il sottoscritto quella dell'8-9 gennaio 1985 rimane forse la più bella, nonostante le numerose rivali (a partire da alcune delle più spettacolari nevicate degli anni '60 fino a quelle bellissime del febbraio 2012).
Già da alcuni giorni sapevamo di stare vivendo un inverno storico, ma non sapevamo che il meglio doveva ancora arrivare.
La mattina dell'8 gennaio (se ricordo bene era lunedì) mi sveglio che la nevicata è già abbondantemente iniziata. Il termometro fuori casa segna -10.
Vado al lavoro a Modena in un paesaggio finlandese con la bufera sempre più fitta.
Arrivato in ufficio mi dicono che devo andare a San Damaso a ritirare dei documenti: nessun problema dico io, mi piace guidare nella bufera (e del resto il traffico era scorrevolissimo: altri tempi !!)
Quel suggestivo viaggio di andata e ritorno a San Damaso sotto la tormenta me lo sono goduto tutto, nonostante il fastidioso inconveniente della neve che a contatto del parabrezza surriscaldato si scioglieva per un istante per poi righiacciare subito per la gelida temperature esterna, formando uno strato ghiacciato sempre più spesso che i tergicristalli non riuscivano più a togliere.
Il resto del giorno lo passo alternando il lavoro con le telefonate ad un numero della SIP (il 191, se non ricordo male), per sentire gli aggiornamenti della situazione meteo (temperatura, stato del cielo ed eventuali precipitazioni) nei vari osservatori aeroportuali della 'A.M. (per la ns.regione venivano comunicati i dati di Piacenza, Bologna, Forlì, Cervia e Rimini), unica fonte d'informazione meteo in tempo reale per quegli anni.
Ero così scemo da avere il terrore di repentini aumenti di temperatura che facessero svanire quello splendore, ma ogni volta la telefonate mi rincuoravano: le temperature erano fisse sui -10 nell' interno e non più alte di -6 sulla costa !!)
Torno a casa di sera sotto la bufera., mi risveglio la mattina del 9 sotto la bufera, torno al lavoro sotto la bufera. La precipitazione cessa, ne ricordo bene, nel pomeriggio del 9.
Torno a casa la sera in un paesaggio che definire finlandese o canadese non è per niente esagerato. A casa misuro lo spessore: 40 cm.
Era iniziata la settimana più straordinaria di quell'inverno: le temperature che si raggiunsero sono negli annali della meteo.
Potei spalare la neve solo il sabato: non si era sciolto nemmeno mezzo centimetro, nemmeno nei punti più riparati, nemmeno sugli alberi:.la neve era rimasta soffice e farinosa come se avesse appena finito di nevicare.
Il lunedì dopo sarebbe cominciata l'immensa nevicata dei 4 giorni (da lunedì a giovedì) che avrebbe posto la ciliegina sulla torta di quell'inverno fantastico, ma questa è già un'altra storia...
Sicuramente a ogni freddofilo sarà venuto prima o poi in mente di pensare quale sia stata la più bella nevicata della sua vita.: per il sottoscritto quella dell'8-9 gennaio 1985 rimane forse la più bella, nonostante le numerose rivali (a partire da alcune delle più spettacolari nevicate degli anni '60 fino a quelle bellissime del febbraio 2012).
Già da alcuni giorni sapevamo di stare vivendo un inverno storico, ma non sapevamo che il meglio doveva ancora arrivare.
La mattina dell'8 gennaio (se ricordo bene era lunedì) mi sveglio che la nevicata è già abbondantemente iniziata. Il termometro fuori casa segna -10.
Vado al lavoro a Modena in un paesaggio finlandese con la bufera sempre più fitta.
Arrivato in ufficio mi dicono che devo andare a San Damaso a ritirare dei documenti: nessun problema dico io, mi piace guidare nella bufera (e del resto il traffico era scorrevolissimo: altri tempi !!)
Quel suggestivo viaggio di andata e ritorno a San Damaso sotto la tormenta me lo sono goduto tutto, nonostante il fastidioso inconveniente della neve che a contatto del parabrezza surriscaldato si scioglieva per un istante per poi righiacciare subito per la gelida temperature esterna, formando uno strato ghiacciato sempre più spesso che i tergicristalli non riuscivano più a togliere.
Il resto del giorno lo passo alternando il lavoro con le telefonate ad un numero della SIP (il 191, se non ricordo male), per sentire gli aggiornamenti della situazione meteo (temperatura, stato del cielo ed eventuali precipitazioni) nei vari osservatori aeroportuali della 'A.M. (per la ns.regione venivano comunicati i dati di Piacenza, Bologna, Forlì, Cervia e Rimini), unica fonte d'informazione meteo in tempo reale per quegli anni.
Ero così scemo da avere il terrore di repentini aumenti di temperatura che facessero svanire quello splendore, ma ogni volta la telefonate mi rincuoravano: le temperature erano fisse sui -10 nell' interno e non più alte di -6 sulla costa !!)
Torno a casa di sera sotto la bufera., mi risveglio la mattina del 9 sotto la bufera, torno al lavoro sotto la bufera. La precipitazione cessa, ne ricordo bene, nel pomeriggio del 9.
Torno a casa la sera in un paesaggio che definire finlandese o canadese non è per niente esagerato. A casa misuro lo spessore: 40 cm.
Era iniziata la settimana più straordinaria di quell'inverno: le temperature che si raggiunsero sono negli annali della meteo.
Potei spalare la neve solo il sabato: non si era sciolto nemmeno mezzo centimetro, nemmeno nei punti più riparati, nemmeno sugli alberi:.la neve era rimasta soffice e farinosa come se avesse appena finito di nevicare.
Il lunedì dopo sarebbe cominciata l'immensa nevicata dei 4 giorni (da lunedì a giovedì) che avrebbe posto la ciliegina sulla torta di quell'inverno fantastico, ma questa è già un'altra storia...