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Vecchio 23-12-2010, 17:19   #3
Gigiometeo
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Ti copincollo la risposta poichè non so se gli mp mi funzino:

Il riminese ha vissuto una situazione molto particolare non facilmente ripetibile, e che in buona parte prescinde dalle condizioni sinottiche generali, nel senso che la quasi totalità dei fenomeni sono stati di tipo convettivo, per i quali le regole che si è soliti usare valgono molto meno.

In particolare per almeno due giorni (quasi 3), a causa del gradiente barico nei bassi strati non particolarmente spinto (depressione al suolo non profonda), i venti di bora spesso si sono fermati sul mare adriatico senza abbattersi sulla costa (se non nella primissima fase dell'irruzione) o presentando solo carattere intermittente quando l'eventuale radiazione solare diurna modifica lo spessore del PBL, andando a formare un boundary (linea di convergenza) tra flussi da WNW in uscita dall'entroterra e le correnti sinottiche da ENE di bora.

Stante una condizione di moderata-forte instabilità in quota (il cutoff attivo tra Balcani e paesi danubiani, buoni valori di vorticità sia da curvatura che da shear) e superfici marine ancora tiepide (in dicembre è normale; i minimi di temperatura superficiale si hanno tra febbraio e marzo), lungo questo boundary attivo sul mare si sono sviluppate linee convettive piuttosto intense che le correnti in quota disposte N-S o NNE-SSW hanno poi dirottato su riminese e pesarese a getto continuo.

Se la bora fosse stata più intensa (gradiente barico più forte) o se fossimo stati in febbraio (mare più freddo) non sarebbe accaduto quasi nulla, salvo stau appenninico nel primo caso e rovesci di neve solo sulle zone interne in febbraio.
IN realtà tutto si è mantenuto lungo un sottile equilibrio determinato dal non prevalere deciso delle correnti da NE nei bassi strati ed anzi in convergenza sul mare con le correnti occidentali padane, con ancora una buona disponibilità di calore sensibile ed umidità specifica da fornire dal basso ai sistemi convettivi.

La particolarità sta qui, ma non c'entra molto la situazione generale che non era di quelle "toste"; la differenza l'ha fatta la convezione, tant'è che gli accumuli, benchè rilevanti, hanno interessato solo una piccola parte del territorio romagnolo, mentre sul restante questa fase non rimarrà negli annali (tutt'altro).

Le nevicate convettive facilmente sono di ottima qualità (a meno che non ci siano temperature eccessivamente elevate nei bassi strati), poichè i rovesci raffreddano molto l'aria sottostante per i processi evaporativi legati alla fase di precipitazione e per i downdraft associati ai Cb, e quindi, a parte forse la fase iniziale dei fenomeni, in seguito la qualità diviene molto buona con temperature negative su quasi tutta la colonna.

Quando grazie ai rovesci si riesce ad avere una copertura nevosa sufficiente il resto vien da sè, nel senso che il campo termico ne risente subito; quindi se non ci sono venti sostenuti le temperature minime ma anche massime rimangono molto basse.
Comunque anche nelle aree non innevate i valori termici osservati, pur se non eccezionali, sono stati dignitosi, del resto un -9/-10°C continentale ad 850 hPa a metà dicembre non si butta mai via, specie se persiste per qualche giorno.
In ogni caso il riminese ha vissuto una condizione molto particolare, legata ai fenomeni convettivi (a parte il 17) adriatici, che a loro volta hanno tratto alimentazione nei bassi strati da quel boundary di cui parlavo prima, il quale è la vera particolarità.

Non sono inusuali rovesci marittimi di neve in quelle condizioni, ma in genere possono interessare aree più vaste (dipende dove di volta in volta si attivano le convergenze di massa d'aria nei bassi livelli); la grande particolarità è stata la stazionarietà del boundary di basso livello e quindi le zone colpite sono state grosso modo sempre le stesse.
Non c'entrano nè burian nè cose del genere; la differenza l'ha fatta la convezione innescatasi quasi sempre negli stessi punti, tranne il giorno 17 (passaggio frontale).

Pierluigi
MC
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Detesto la nazionale azzurra, però lo dico. Non me ne fotte nulla del Rwanda, però lo dico. Voi no, non ve ne fotte, ma non lo dite! Non sono eroico; me ne infischio di me stesso, del governo, della politica, del teatro..

C. Bene

Ultima modifica di Gigiometeo; 23-12-2010 alle 17:23
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