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Vecchio 14-01-2012, 11:31   #352
gibo
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Originariamente Scritto da Gigiometeo Visualizza Messaggio
In estrema sintesi sono mappe che riportano la distriuzione dei campi di vorticità potenziale in bassa stratosfera (o alta troposfera, dipende dal piano prescelto).
Questo parametro esprime sostanziaalmente il rapporto esistente tra vorticità assoluta e stabilità dell'aria.
Semplificando all'osso la vorticità potenziale può essere considertata, così come accade per la vorticità assoluta, come legata ai moti di rotazione, e presenta in genere valori fortemente positivi per circolazione ciclonica; debolmente positivi o neutri per circolazione anticiclonica.
Nonostante anche in troposfera venga prodotta vorticità potenziale, quest'ultima è alquanto trascurabile rispetto a quella che viene generata in stratosfera (la stratosfera è infatti contraddistinta da alti valori di VP).
Se in medioalta troposfera si ha significativa intrusione di aria stratosferica (dry-intrusion) allora verrà innescata vorticità ciclonica in quota, con conseguente incremento della divergenza effettiva e quindi richiamo di aria dagli strati sottostanti con sostenuti moti verticali. Quindi in queste circostanze può essere favorito l'innesco di sistemi depressionari di una certa magnitudine (ovviamente per forzanti dinamiche e non orografiche o alla mesoscala). Se l'intrusione stratosferica si associa ad una struttura ciclonica nei bassi strati allora sarà probabile l'innesco di un sistema depressionario alquanto significativo (nelle ciclonegesi di una certa magnitudine è sempre presente una stratospheric dry-intrusion). La discesa di masse d'aria ad alta vorticità potenziale dalla stratosfera è quindi un buon indicatore per ipotizzare la formazione di sistemi depressionari tosti.
Peraltro a quelle quote gli stessi valori di vorticità tendono ad essere piuttosto stabili e quindi relativamente conservativi col vantaggio di presentare una predicibilità un pelo più elevata.
Nella fattispecie la distribuzione dei campi di vorticità potenziale sul piano dei 400 K è ritenuto un buon indicatore di quanto possa avvenire nei piani troposferici inferioir (onde lunghe ovviamente), e mostra elevati valori di VP tra il comparto artico e le nostre regioni settentrionali, per cui in quell'aria è più probabile l'intrusione di aria stratisferica a sostenere eventuali ciclonegesi troposferiche; così come si notano estese aree caratterizzate da bassi valori di VP ad indicare la possibilità di blocchi anticiclonici in atlantico orientale.
Ovviamente in quella carta il target di eventuali affondi artico marittimi sarebbe preferibilmente il Mediterraneo occidentale/Francia/Iberia, giacchè i massimi gradienti di VP sono collocati tra est atlantico e Mare del Nord, isole britanniche e poi verso SSW, canale lungo il quale troverebbe molto probabilmente posto il jet-stream.
Quindi non è detto che gli effetti debbano essere per noi per forza positivi (ciclogenesi troppo occidentali), in ogni caso la strutturazione di blocchi oceanci sarebbe discretamente probabile.
Anche se si tratta anche qui di determinismo, e quiindi soluzioni passibili di modifiche nelle prossime corse.
Del resto lo stesso modello vede da alcune corse una soluzione troposferica similare sul lungo. Si vedrà nei prossimi giorni, ma fondamentalmente la formazione di blocchi anticiclonici su atlantico orientale parebbe, secondo ECMWF, probabile.
Chiaro che si tratta di un elemento di valutazione in più, ma nessuna certezza nemmeno in questo caso.
Gigio sei immenso.

Qualche giorno fa avevo letto un articolo dove veniva spiegato il perchè non erano possibili blocchi atlantici e metto il link :
http://www.meteoportaleitalia.it/tel...ecco-i-perche.

Mi interesserebbe sapere quanto c'è di vero e quanto è leggenda.

gibo è offline   Rispondi Con Citazione