|
Meteorologia Parliamo di meteorologia... |
|
Strumenti Discussione | Modalità Visualizzazione |
17-12-2024, 15:38 | #2381 |
Senior Member
Data Registrazione: Feb 2007
Località: Faenza Sud
Messaggi: 7.870
|
È stata la catastrofe del cambiamento climatico, che ha riscaldato l’oceano moltiplicando la potenza del ciclone, e la tragedia della povertà e dell’immigrazione, perché le vittime — centinaia, forse migliaia — sono soprattutto gli abitanti delle bidonville, troppo poveri per abitare in case vere e troppo pieni della paura di essere espulsi per accettare di rifugiarsi nei centri di accoglienza. Il ciclone Chido ha devastato l’isola di Mayotte, dipartimento francese nell’Oceano indiano, con venti superiori ai 220 km/h e onde imponenti. Il sindaco della capitale Mamoudzou, Ambdilwahedou Soumaila, ha dichiarato che i soccorritori temono di trovare molte vittime tra le macerie delle baraccopoli, popolate da decine di migliaia di persone, in particolare nelle colline sopra la città.
__________________
"Non si gioca a scacchi con i piccioni: ignorano le regole, buttano tutti i pezzi per aria, sporcano in giro (e gli piace farlo) e alla fine se ne vanno via tutti impettiti convinti di aver vinto una partita che non hanno nemmeno compreso". Mario Tozzi |
20-12-2024, 07:38 | #2382 |
Senior Member
Data Registrazione: Jul 2007
Località: Albereto, 2km N/E Reda (10km EST da Faenza)
Età: 43
Messaggi: 4.374
|
Riporto cosa c'è scrtto sul giornale:
(Oggi siamo qui di persona sul fiume Montone insieme ai tecnici che sono all’opera per rimuovere il legname che aveva occupato una parte del fiume- hanno spiegato de Pascale e Rontini-. Al tempo stesso, abbiamo verificato anche gli altri lavori che vanno fatti di completa pulizia di tutte le arginature; è infatti un nodo idraulico molto complesso, dove purtroppo in questi anni più volte si sono verificati fenomeni alluvionali: sono dunque necessari interventi ulteriori. Si tratta del primo dei sopralluoghi che intendiamo svolgere settimanalmente sui fiumi in tutto il territorio regionale, per presidiare lo stato di avanzamento dei lavori di manutenzione e pulizia radicale degli alvei, segnando quel cambio di passo nella sicurezza territoriale che abbiamo promesso”. I recenti eventi di piena, che si sono verificati tra settembre e ottobre e nel mese di dicembre, hanno causato nuovi accumuli di materiale galleggiante (tronchi, ramaglie e detriti) nell’alveo del Montone, tra l’immissione del Rio Cosina e il ponte dell’autostrada, al confine tra i comuni di Faenza e Forlì. L’intervento in corso viene realizzato anticipando risorse regionali, circa 20mila euro, della Manutenzione e del Servizio di piena (annualità 2025). L’appalto dei lavori è in capo all’Ufficio territoriale di Forlì-Cesena dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile. L’Agenzia ha già in programma di proseguire l’intervento con il taglio della vegetazione in alveo, che può ostacolare il normale deflusso delle acque.) Va a finire che il presidente De Pascale e la sottosegretario Rontini hanno studiato sul mio stesso libro. Per i professori che hanno studiato su libri diversi si staranno mangiando le mani vedendo che hanno votato gente che vuole togliere la vegetazione in alveo portandoci (a loro dire) a disastri ancora maggiori. Per capirci meglio, in questa foto la rottura del Senio a Cotignola, in concomitanza di un tratto bello alberato come piace ai professori: https://www.amazon.it/photos/share/n...O7jUU66TFCxz1v Metto anche la foto del Lamone dove ha rotto a settembre, pure qui in coincidenza con l'inizio di un tratto di fiume non ancora pulito, si vedono chiaramente gli alberi in alveo a valle: https://www.amazon.it/photos/share/V...XgU444Jhbz6fwH Metto anche la foto di come hanno pulito a Faenza dopo il disastro del 2023 e quindi, a settembre è riuscita a passare la pioggia più intensa che si conosca con un avanzo di 2 metri di argine https://www.amazon.it/photos/share/a...nu5lA4iKYtbTI6 |
23-12-2024, 10:43 | #2383 |
Senior Member
Data Registrazione: Feb 2007
Località: Faenza Sud
Messaggi: 7.870
|
Meritoria iniziativa contro le fake-news e i "sedicenti esperti":
Dopo le alluvioni di maggio 2023 e di settembre 2024, molte voci, forse troppe, hanno cercato di dare risposte alle tante domande poste dai cittadini. Voci di esperti o pseudo-esperti, spesso in contrasto tra di loro, hanno generato confusione, scetticismo, addirittura rabbia nelle persone comuni che hanno creduto ad un parere, scartando l’altro, senza mai trovare chiarezza né certezze. Fare informazione e cultura sulla riduzione del rischio idrogeologico è l’obbiettivo del neonato Comitato Tecnico Scientifico di AGIRE – Alleanza per la Gestione Integrata del Rischio idro-geologico in Emilia Romagna -, a cui hanno già aderito 19 esperti di meteorologia, climatologia, idraulica, ingegneria, biodiversità, ecologia e urbanizzazione e sono già più di una decina le richieste pervenute al Comitato da parte di altri professionisti interessati ad parteciparvi. “L’idea è nata dopo l’alluvione di settembre 2024 quando molti esperti, ciascuno nella propria materia, si esprimevano individualmente sui “perché”, generando nella popolazione solo confusione, che si è trasformata spesso in slogan banali, utilizzati anche in maniera non appropriata. Si è quindi diffusa una moltitudine di teorie che non hanno fatto altro che semplificare argomenti molto complessi” spiega Fabrizio Ballardini, ingegnere, fondatore e portavoce del CTS. Ballardini sottolinea: “È sbagliato pensare di poter affrontare il tema “fiume” senza tener ben presente che si tratta di un concentrato di materie e professionalità molto complesso. La mancanza di unione nelle versioni sulle cause e su cosa fosse realmente successo nel settembre 2024 è stato alla base del caos comunicativo che si è generato in questi ultimi mesi”. Dal 2023 ad oggi, il tema “cambiamenti climatici” ha generato una forte frattura tra istituzioni, cittadini e scienza. “Proprio la scienza che si occupa di studiare i fattori ambientali ha commesso molti errori di comunicazione ed ora è necessario ricucire lo strappo – sottolinea il fondatore del CTS -. È stata questa la scintilla che ha dato origine al progetto del CTS AGIRE: abbiamo pensato di creare un gruppo multidisciplinare di esperti in grado di dare risposte complete e chiare a temi complessi. In poche settimane si è formato un gruppo di lavoro che si propone di seguire un approccio integrato e collaborativo”. “Capire come reagisce un bacino fluviale ad un evento alluvionale è molto complesso. È fondamentale riuscire a fornire ai cittadini una base di conoscenze ampia” prosegue l’esperto, facendo alcuni esempi: far capire la differenza tra una pressione dinamica o statica; spiegare come erano stati progettati i fiumi in base alle portate del passato e in relazione al futuro; come funzionano le casse di laminazione, come funzionano le briglie, ecc. Ovviamente sarà necessario parlare di teoria applicata a siti specifici, perché non si possono dare risposte serie, basandosi su una fotografia pubblicata sui social, e ciò richiede tempo”. Il Comitato ha da subito iniziato a raccogliere le domande poste dagli utenti della pagina Facebook CTS AGIRE (sono circa una trentina quelle giunte in un paio di giorni ). “Ogni domanda viene catalogata e condivisa con gli esperti del Comitato, suddivisi in sotto-categorie così da dare risposte chiare e puntuali, basandosi su dati scientifici. Gli esperti producono la risposta che viene condivisa e validata dal CTS e quindi pubblicata sul profilo Facebook e successivamente sarà on line anche sul sito di AGIRE, a partire dai primi mesi del 2025“. “L’obbiettivo di AGIRE è fare informazione e comunicare con chiarezza sul tema della riduzione del rischio idrogeologico, sia attraverso il web e in futuro anche durante incontri con la popolazione” prosegue Ballardini, sottolineando che ad oggi l’adesione degli esperti al CTS AGIRE è a titolo gratuito. “Ciò che rende questa nuova organizzazione unica è la volontà di unire anziché dividere l’opinione pubblica – conclude -. In un panorama spesso caratterizzato da frammentazione e conflitti, AGIRE punta a essere un catalizzatore di collaborazione e consenso, per affrontare temi come la riqualificazione ecologica dei corsi d’acqua, l’adattamento delle opere di difesa, la gestione sostenibile del territorio e il miglioramento della comunicazione e della consapevolezza pubblica”.
__________________
"Non si gioca a scacchi con i piccioni: ignorano le regole, buttano tutti i pezzi per aria, sporcano in giro (e gli piace farlo) e alla fine se ne vanno via tutti impettiti convinti di aver vinto una partita che non hanno nemmeno compreso". Mario Tozzi |
25-12-2024, 09:25 | #2384 |
Senior Member
Data Registrazione: Jul 2007
Località: Albereto, 2km N/E Reda (10km EST da Faenza)
Età: 43
Messaggi: 4.374
|
Per le feste, siccome in genere ci si può permettere di prendersi più tempo per leggere e studiare, metto questo link con un rapporto completo sul clima in Italia del 2023:
https://www.google.com/url?sa=t&sour...pAJUn6x0XOKxLZ Estrapolo quello che c'è scritto alla pagina 89, in riferimento alla variazione degli eventi estremi di precipitazione: Complessivamente, dall’analisi delle serie temporali di questi indici, sulla base delle stazioni disponibili, non emergono segnali netti di variazioni della frequenza e della intensità delle precipitazioni nel medio- lungo periodo. Per il 2023 l’analisi mette in evidenza valori di anomalia inferiori alla media per tutti e tre gli indici al Nord e al Sud e Isole e per l’indice R10mm al Centro; in generale, il 2023 ha fatto registrare valori contenuti delle anomalie degli indici estremi.Complessivamente, dall’analisi delle serie temporali di questi indici, sulla base delle stazioni disponibili, non emergono segnali netti di variazioni della frequenza e della intensità delle precipitazioni nel medio- lungo periodo. Per il 2023 l’analisi mette in evidenza valori di anomalia inferiori alla media per tutti e tre gli indici al Nord e al Sud e Isole e per l’indice R10mm al Centro; in generale, il 2023 ha fatto registrare valori contenuti delle anomalie degli indici estremi. |
25-12-2024, 11:23 | #2385 |
Senior Member
Data Registrazione: Jul 2007
Località: Albereto, 2km N/E Reda (10km EST da Faenza)
Età: 43
Messaggi: 4.374
|
Dalle ricerche scientifiche, proprio nel 2023, l'anno del più grande disastro di tutti i tempi in Romagna, non risulta nessun aumento delle precipitazioni estreme in Italia. O almeno, io leggo così. Sono io che non so comprendere quello che leggo? O veramente c'è scritto questo?
Se ho compreso bene, vorrebbe dire molto semplicemente, che l'evento romagnolo è solo avvenuto da noi invece di avvenire da un altra parte, nessun evento estremo in più, ma solo eventi che sono accaduti da noi, piuttosto che in Sicilia o Calabria ecc... Attendiamo conferme o smentite da parte di altri scienziati. Ovviamente riguardo alle temperature, le ricerche mostrano come ormai la scalata sia continua anno dopo anno. |
27-12-2024, 01:13 | #2386 |
Member
Data Registrazione: Jul 2007
Località: Forlì
Messaggi: 364
|
Dalle figure 5.13 5.14 5.15 risulta ben chiaro che gli indici in questione riguardano la media dei dati disponibili divisi per le 3 macro regioni Nord Centro e Sud.
All’interno della macro regione Nord i giorni con eccesso di precipitazione dell’area romagnola vengono diluiti e attenuati dai valori del resto del territorio. |
27-12-2024, 01:26 | #2387 |
Member
Data Registrazione: Jul 2007
Località: Forlì
Messaggi: 364
|
Mi sembrano andare in quella direzione l’incipit del paragrafo: “Complessivamente, dall’analisi delle serie temporali….” e poi nel testo si evidenzia ancora “… mette in evidenza valori di anomalia inferiori alla media per tutti e tre gli indici al Nord e al Sud e Isole…” infine la didascalia delle figure indicate riporta sempre “… Serie delle anomalie medie al Nord Centro e Sud …”
|
27-12-2024, 01:40 | #2388 |
Member
Data Registrazione: Jul 2007
Località: Forlì
Messaggi: 364
|
Invece a pag. 145 si legge:
Dal punto di vista dell’indice di precipitazioni medie regionali, il valore della precipitazione cumulata sui due giorni dell’evento, 16-17 maggio, è risultato del tutto equivalente a quello dell’1-2 maggio, con 73.2 mm complessivi dell’ultimo evento contro i 73.8 mm dell’evento di inizio mese. I due episodi, considerati singolarmente, si attestano come i due eventi primaverili più intensi dal 1961 e i più intensi in assoluto dal 1° gennaio 1997. La cumulata dell’indice regionale sui primi 17 giorni di maggio 2023 è di 221.40 mm e corrisponde al massimo mai registrato dal 1961. La commissione incaricata dalla Regione Emilia-Romagna per valutare l’eccezionalità di quanto avvenuto ha stimato tempi di ritorno per i singoli eventi tra 100 e 500 anni, a seconda della località considerata, e superiori a 1000 anni per due eventi così ravvicinati. |
27-12-2024, 10:28 | #2389 | |
Senior Member
Data Registrazione: Feb 2007
Località: Faenza Sud
Messaggi: 7.870
|
Citazione:
Mi basta questo per dire che siamo al di fuori di qualsiasi statistica e viaggiamo in territori inesplorati.
__________________
"Non si gioca a scacchi con i piccioni: ignorano le regole, buttano tutti i pezzi per aria, sporcano in giro (e gli piace farlo) e alla fine se ne vanno via tutti impettiti convinti di aver vinto una partita che non hanno nemmeno compreso". Mario Tozzi |
|
28-12-2024, 09:47 | #2390 | |
Senior Member
Data Registrazione: Jul 2007
Località: Albereto, 2km N/E Reda (10km EST da Faenza)
Età: 43
Messaggi: 4.374
|
Citazione:
Ma sono in aumento i giorni con precipitazioni più intense in Italia? Dalla ricerca di ISPRA, come nel link che ho postato l'altro giorno, dicono di no, nella media delle stazioni prese in esame, nessun aumento dell'intensità delle precipitazioni, nessun aumento dei giorni molto piovosi, nessun aumento dell'intensità di pioggia giornaliera (mm totali diviso i giorni di pioggia) |
|
Utenti Attualmente Attivi Che Stanno Visualizzando Questa Discussione: 74 (0 utenti e 74 ospiti) | |
|
|