Originariamente Scritto da campaz
Io personalmente credo ai dati scientifici strettamente legati alla termodinamica, come racconta Peval. Ma non credo ai dati catastrofici. Un conto è dire tra 100 anni saremo 3 gradi più caldi, un altro è parlare di economia dei popoli, benessere e PIL.
Per esempio, anche in Italia, la coldiretti prova a conteggiare, in euro, i danni provocati dai cambiamenti climatici, alla fine sparano cifre assurde in continua crescita. Ma se poi le produzioni medie agricole per ettaro sono raddoppiate negli ultimi 60 anni, oltretutto con minor dispendio di manodopera, che senso hanno quei numeri sul danno provocato dai cambiamenti climatici?
Altra cosuccia che sembrerà stupida e banale, ma di tutti gli immigrati che si spostano, nessuno ha mai detto, sono partito perché faceva troppo caldo, semmai non sono in grado di sviluppare le tecnologie necessarie per adattare la loro agricoltura al nuovo clima, ma quasi tutti stanno scoprendo le tecnologie necessarie per migliorare le produzioni agricole, industriali e la loro vita, questione di tempo, ma la direzione è quella...
L'informazione poi è molto distorta, perché se un popolo arretrato all'era della pietra subisce un danno dovuto ad una siccità anomala fa notizia, ma se ad esempio un altro popolo ha raddoppiato la sua produzione grazie al loro sviluppo tecnologico, o come può anche capitare, grazie ad una anomalia climatica che può portare anche benefici, nemmeno se ne parla...
Per quanto riguarda l'estinzione delle specie animali e vegetali, credo sia più legata all'aumento della demografia mondiale, più che all'aumento delle temperature...
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