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Originariamente Scritto da novalis
La biodiversità se la distruggi alla radice pelando tutto non c'è neanche bisogna che la distrugga la piena. Sarebbe bello se fosse possibile ricreare su ampie superfici dei boschi in pianura, in realtà in aree marginali è anche successo, ma non mi pare che in giro ci sia molta gente disposta a questo. Si dice che un tempo gli argini erano puliti, e forse è vero, io stesso ho visto foto di fine 800 del Lamone proprio a Boncellino che era pelato; peccato però che poi, appena superato l'argine, la campagna era un giardino, con la tipica piantata padana. Poi la piantata è stata eliminata, quando è andata bene è stata sostituita dai frutteti, quando poi anche quelli sono spariti il re è rimasto nudo, e adesso il paesaggio che aveva suscitato l'ammirazione di Goethe sembra il Nebraska. Aggiungiamo la mentalità del contadino romagnolo medio, che essendo cresciuto in campagna conosco molto bene, per cui è un segno di civiltà eliminare ogni manifestazione anche minima di natura spontanea, anche quando farlo è del tutto inutile o addirittura dannoso.
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Io non faccio parte del contadino medio, il contadino medio è molto ignorante nell'idraulica, sembra strano ma è così, sono pieni di luoghi comuni, tipo, il mare non riceve la piena, bisogna pulire ecc... senza cognizione di causa... nessuno sa che a parità di portata e sezione il livello dell'acqua è direttamente proporzionale alla velocità che può avere. Io lo dico e so di cosa parlo, conosco il significato. Ma qui ci sono scienziati che mi mandano a cagare senza smentirmi con altri numeri o formule.
Io invece ragiono solo con la matematica delle cose, e in idraulica è quella, purtroppo per i boschi dentro gli argini