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Meteorologia Parliamo di meteorologia... |
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08-01-2024, 19:11 | #2281 | |
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08-01-2024, 19:34 | #2282 |
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La Germania aveva le centrali nucleari ma preferiva comprare il gas da Putin...
Comunque sempre meglio del loro carbone, il piu' inquinante del mondo.
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"Non si gioca a scacchi con i piccioni: ignorano le regole, buttano tutti i pezzi per aria, sporcano in giro (e gli piace farlo) e alla fine se ne vanno via tutti impettiti convinti di aver vinto una partita che non hanno nemmeno compreso". Mario Tozzi |
09-01-2024, 10:07 | #2283 |
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copio post su fb di Luca Romano per chi vuole approfondire su politica energetica tedesca:
Germania 2023, uno sguardo al disastro. In questi giorni stanno iniziando a uscire i primi dati sui consumi energetici del mondo nel 2023, ed è ovviamente un fiorire di analisi improvvisate. Tra le varie scemenze che circolano in questi giorni, ce n'è una che merita di essere approfondita nel dettaglio. Scemenza: la Germania ha ridotto le sue emissioni nel 2023, nonostante l'uscita dal nucleare, questo dimostra che è sulla strada giusta per la decarbonizzazione! Le cose non stanno esattamente così: la Germania nel 2023 ha consumato MENO energia a basse emissioni rispetto agli anni precedenti, come si vede dal grafico 1. Però è vero che la PERCENTUALE di energia a basse emissioni è cresciuta, e conseguentemente le emissioni si sono ridotte (grafico 2). Questo cosa ci dice? Innanzitutto ci dice che è stato un anno particolarmente ventoso, e speriamo che anche i prossimi possano andare altrettanto bene. Ma soprattutto ci dice che in Germania sono crollati i consumi, e infatti, come si vede sempre dal grafico 1, nel 2023 la Germania ha consumato 100 TWh in meno rispetto all'anno precedente. Questo è dovuto al fatto che la produzione industriale tedesca è in calo inesorabile, e, in particolare, la produzione delle industrie energivore nel 2023 è stata inferiore addirittura al 2020, anno del lockdown totale (grafico 3). Siccome la domanda di beni nel mondo nel 2023 NON è calata (anzi: è aumentata, come ogni anno), il calo della produzione industriale tedesca è stato semplicemente compensato da un aumento della produzione industriale (e quindi probabilmente anche delle emissioni) in altri paesi. Ma la produzione di energia in Germania non è calata solo in misura proporzionale ai consumi: è calata in misura addirittura maggiore. E infatti la Germania è diventata importatore netto di elettricità nel 2023, e proprio la Francia è stata il suo primo fornitore (grafico 4). La Germania quindi non è sulla strada giusta per la decarbonizzazione: è sulla strada giusta per la deindustrializzazione. Che va benissimo, per carità, sarà un caso studio per i modelli di decrescita sostenibile, però intanto il paese è in recessione economica: nel 2023 il PIL si è contratto dello 0,3% su base annua (fonte: https://economy-finance.ec.europa.eu...ast-germany_en), e per il 2024 il Fondo Monetario Internazionale prevede un'ulteriore contrazione (https://www.imf.org/en/Countries/DEU). Negli ultimi 8 anni, la produzione di energia in Germania è diminuita di oltre il 30% (grafici 5 e 6) e la Germania è stata superata (e non di poco) dalla Francia in termini di capacità di attirare investimenti esteri (grafico 7), e questo è dovuto anche ai prezzi dell'energia più bassi (uno dei più grossi investimenti industriali del 2023 riguarda quella che sarà la più grande fabbrica di batterie d'Europa, che sorgerà in Francia, a pochi km dalla centrale nucleare di Gravelines: https://prologium.com/prologium-anno...manuel-macron/). La politica energetica tedesca, in effetti, non è esattamente un successo, tanto che persino Agora Energiewende ammette che "la maggior parte della riduzione delle emissioni del 2023 non è sostenibile da un punto di vista delle politiche industriali o climatiche", e aggiunge "la decrescita della produzione collegata alla crisi indebolisce l'economia tedesca: se questo comporta come conseguenza la rilocazione delle emissioni, allora per il clima non è cambiato nulla" (https://amp.theguardian.com/business...-reliance-coal). Secondo Agora Energiewende (che in teoria sarebbe una fonte biased A FAVORE della Germania), solo il 15% dei risultati ottenuti nel 2023 corrispondono ad una reale riduzione di emissioni. Nel frattempo il governo tedesco è a corto di 60 miliardi, che servivano per incentivare l'Energiewende (soprattutto per il capacity market, quindi centrali a gas), dopo che due mesi fa la corte suprema tedesca ha detto che non si possono usare i fondi avanzati dalle misure anti-Covid per le politiche climatiche (siccome si tratta di debito pubblico, i soldi avanzati vanno utilizzati per ridurre il debito pubblico). Per questo il governo tedesco taglierà i sussidi ai consumatori (facendo salire le bollette), aumenterà la carbon tax del 50% e abolirà i bonus per l'acquisto di auto elettriche (https://www.euractiv.com/section/eco...-energy-taxes/). Tra i tagli previsti c'è anche l'abolizione dello sconto fiscale sulle macchine agricole e sui carburanti per uso agricolo - stranamente gli agricoltori non la stanno prendendo benissimo (https://abcnews.go.com/Business/wire...trys-106100412). E, a proposito di bollette, è uscito il report della Commissione Europea sui mercati elettrici relativo al secondo trimestre 2023, lo trovate qui: https://energy.ec.europa.eu/system/f...ts_Q2_2023.pdf. Le due tabelle più interessanti le riporto tra i grafici in fondo (grafico 8 e 9): la prima riguarda l'import e l'export e la differenza tra il 2022 e il 2023 - notare la Francia passata dalla crisi delle manutenzioni straordinarie ad essere il primo esportatore netto, mentre la Germania nel 2023 è il paese che ha importato di più dopo l'Italia (campioni del mondo noi, sempre). La seconda tabella riguarda i prezzi AL CONSUMO dell'elettricità nei vari paesi europei: ogni commento direi che è superfluo. Ovviamente è possibilissimo che i tedeschi siano felicissimi di questa politica industriale, e premino il governo Scholz-Habeck con un nuovo mandato con consenso plebiscitario. Diciamo però che, se alle prossime elezioni AfD dovesse sfondare, non sarò esattamente felice - la crescita dell'estrema destra in Germania non è mai una bella notizia, come diceva John Oliver: "When Germany goes far right, they usually go far right through Belgium" - ma certamente non farò la faccia di Pikachu stupito. -Luca Inviato dal mio M2101K9AG utilizzando Tapatalk
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09-01-2024, 10:58 | #2284 |
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Grazie della pubblicazione.
In ogni caso il dato della riduzione delle emissioni CO2 della Germania a mio avviso resta positivo perché il mix energetico della Germania era uno dei “peggiori” in Europa e la riduzione della sua produzione energetica comporta anche la riduzione di altri inquinanti che poi arrivavano nei ns paesi (l’aria viaggia e non si ferma alle frontiere). La Germania paga certamente una politica energetica scellerata che l’invasione dell’Ucraina ha messo in drammatica crisi, la sua economia è in recessione (blanda, non mi pare ci siano tumulti o rivoluzioni in atto) ma se compra l’energia dalla Francia (energia a basse emissioni di CO2), l’Europa nel complesso se ne avvantaggia. Il fatto che in Italia l’energia costi cara è un fatto assodato dovuto anche alla mancanza di concorrenza nel settore ma è un fattore propulsivo per gli investimenti in energie rinnovabili. In questo senso avrà effetti positivi a lungo termine anche l’aumento delle tasse sul Gas approvato dal governo.
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11-01-2024, 00:11 | #2285 |
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Assolutamente da leggere almeno una volta: TRATTATO SUL NIVOFILO https://urly.it/33p96 am fé murir!!! |
11-01-2024, 01:42 | #2286 |
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Assolutamente
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"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei Fondatore di Centro Meteorologico Bolognese Sito di Centro Meteorologico Bolognese: https://centrometeobolognese.com/ Sito personale: https://martinmb.wixsite.com/ilmeteomartinmb Stazione meteo: http://www.meteosystem.com/dati/sanchierlo/index.php |
12-01-2024, 10:42 | #2287 |
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La neve stagionale come sistema-sentinella per il cambiamento climatico? Un nuovo studio americano pubblicato ieri su Nature («Prove dell’influenza umana sulla perdita di neve nell’emisfero settentrionale», di Alexander Gottlieb e Justin Mankin, entrambi ricercatori alla Dartmouth College di Hanover, nel New Hampshire) conferma non solo che il riscaldamento causato dall’uomo porta a un declino del manto nevoso ma che, se una località raggiunge una certa temperatura, questa potrebbe addirittura non vedere più nevicate. Un «punto di non ritorno» in cui la neve diventa marginalmente più sensibile a un grado Celsius di riscaldamento e che gli scienziati hanno individuato in un momento preciso: quando, cioè, le regioni si riscaldano a una temperatura media di meno 8 gradi, durante tutto l’inverno, e la neve inizia così a sciogliersi rapidamente. Le zone più colpite? Il nord-est e il sud-ovest degli Stati Uniti, insieme a gran parte dell’Europa.
Secondo lo studio, il riscaldamento globale comporta una minore persistenza del manto nevoso, riserva di acqua per la primavera e l’estate che, se ghiacciata (grazie alle temperature più basse), è in grado di fungere da grande serbatoio poiché rilascia acqua progressivamente ma che, con l’innalzamento delle temperature, si scoglie tutto insieme e non è quindi più in grado di dare acqua, con effetti sulla siccità. «Le grandi tempeste di questa settimana negli Stati Uniti (soprattutto nelle Cascate di Washington e Oregon, ndr) hanno scaricato molta neve, ma la neve ora al suolo potrebbe non durare per tutto l’inverno — si legge sullo studio —. A breve termine, il cambiamento climatico può creare neve più profonda a causa delle bufere di neve provocate dall’aumento delle precipitazioni ma, con temperature più calde, è probabile che questa neve si sciolga più velocemente e che in breve tempo non rimanga più traccia del manto nevoso».
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15-01-2024, 08:27 | #2288 |
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-51.5 °C in Alberta (Canada) la più bassa dal 2004.
-27,6 °C a Pentiction (BC), minima più bassa dal 1907. +12.2 °C in Groenlandia. +31.5 °C in Marocco. +28.5 °C di minima a Bangkok (la più alta mai registrata). +27 °C in Spagna. +36.8 °C in Nuova Caledonia (max assoluta). Follia assoluta i 41,9° nel deserto di Atacama a 1300 mt di quota, ricordo che l'Atacama è un deserto piuttosto freddo a causa della corrente antartica (quella che porta i pinguini fino alle Galapagos, sull'equatore). Paiono numeri messi a caso ma sono sintomo di un clima che sta diventando sempre più instabile e fuori controllo.
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25-01-2024, 08:18 | #2289 |
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L'aria molto mite dell'Atlantico è arrivata oggi in #Svizzera. Di conseguenza, si registrano diversi nuovi record di temperatura massima per #gennaio in #Ticino, nei #Grigioni e in #Vallese. A #Zermatt, il vecchio record è stato addirittura battuto di ben 2,2 gradi.
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26-01-2024, 08:29 | #2290 |
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Temperatura più alta mai registrata in Europa a gennaio: +30.7 °C a Gavada (comunità valenciana). Per la Spagna si tratta del quarto record nazionale mensile consecutivo.
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